Dal 13 luglio, il sito web dedicato www.csiamo.cittadinanzattiva.it , ed il servizio telefonico di consulenza ed assistenza gratuita per i pazienti affetti dall'epatite C (06.36718216, attivo il martedì e giovedì ore 9.30-13.30 e 14.30-17.30): sono questi i due servizi del Programma nazionale “Epatite, C siamo!” promosso dal Tribunale per i diritti del malato attraverso le sue 300 sezioni territoriali, con il sostegno non condizionato di ABBVIE, attivi da oggi per tutelare ed informare i pazienti affetti da epatite C su tutti gli aspetti dell’assistenza socio sanitaria, e in particolare anche sui criteri di accesso nazionali e regionali alle nuove terapie farmacologiche per l’eradicamento della patologia. Il programma “Epatite C, siamo!” è realizzato con la collaborazione di Società scientifiche e di Associazioni di pazienti e cittadini anche per monitorare, denunciare e ripristinare il rispetto dei diritti.
“Oggi esiste un diritto “nuovo” che è il Diritto a Guarire e che dovrebbe essere garantito a tutti. Invece la realtà nazionale è che se non sei abbastanza o troppo malato, non hai diritto di guarire perché mancano sul piatto i soldi da investire. Sembra esserci l’eccezione della Regione Toscana che ha deciso di trattare tutte le persone con HCV e che, se ci riuscirà, obbliga tutto il Paese a fare subito altrettanto”, afferma Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. “Abbiamo quindi scritto al Comitato Nazionale di Bioetica e al Dipartimento per le Pari Opportunità chiedendo di intervenire sul tema, perché viene chiamato in causa non solo l’aspetto salute-malattia, ma anche quello sociale, familiare, lavorativo e di relazione, oltre che le iniquità tra persone malate. Al fine di garantire il diritto a guarire per tutti è necessario assegnare subito il Fondo nazionale di un miliardo per i farmaci innovativi, al massimo entro luglio e senza ulteriori ritardi, ma anche guardare a risorse economiche spese male al di fuori del SSN, ad esempio, come chiediamo con la nostra campagna “Nuoce gravemente a…”, i 170 milioni di euro all'anno per i vitalizi degli ex consiglieri regionali. Considerando il prezzo medio di 30 mila euro a trattamento per queste nuove terapie, con i 170 milioni di euro potremmo invece guarire almeno 5.666 persone in più all'anno rispetto ad oggi. Altre ingenti risorse potremmo recuperarle andando a verificare voci di spesa delle Regioni come ad esempio quelle per il funzionamento degli organi istituzionali pari a circa 900 milioni di euro all'anno, oppure come gli 800 milioni l’anno per collaborazioni, studi e consulenze (non solo in sanità), o ancora come i circa 10 miliardi all'anno per l’acquisto di beni e servizi sanità esclusa”.
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