Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato lancia la petizione “Chi sbaglia in sanità, paghi”, contro la riforma della responsabilità professionale sanitaria. Se passasse la proposta attuale, si ammetterebbe un tempo di soli 5 anni per fare causa al professionista, con l'onere a carico del cittadino di dimostrare non solo il danno, ma anche la dinamica dell'errore e le responsabilità.
Inoltre, nel procedimento penale, verrebbe creato un nuovo tipo di reato, valido solo per il personale sanitario, che potrà essere punibile solo in caso di colpa grave o dolo, eliminando l'ipotesi della colpa lieve.
Infine, con la riforma non è prevista la possibilità per i cittadini di sapere quante denunce siano pendenti nei confronti della struttura e del singolo professionista. Dati importanti perché tu possa scegliere consapevolmente dove e da chi farti operare.