La Iena Nadia Toffa parla della medicina difensiva, un fenomeno sempre più diffuso nel nostro Paese. Solo in Italia, in Messico e Polonia, un medico rischia una condanna penale (ad esempio per omicidio colposo) per una complicanza accorsa in sala operatoria. Alcuni medici, quindi, per mettersi al riparo da possibili contenziosi con i pazienti, preferiscono prescrivere una miriade di esami, a volte non necessari, al fine di costruirsi una difesa preventiva nel caso un malato danneggiato da un’operazione possa trascinarlo in tribunale, spesso senza motivo.
Un estratto dell'intervento di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato: "Il diritto al risarcimento del danno ricevuto è un diritto sacrosanto che potrebbe essere messo in discussione dal nuovo decreto legge proposto dal ministero della Sanità proprio per arginare i danni della medicina difensiva.
Oggi il cittadino che ha subito un danno deve dimostrare di essere entrato in un certo modo e uscito peggio, domani con l'approvazione del decreto legge, il cittadino dovrà trovare lui le prove della responsabilità del personale sanitario...".
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