Il fenomeno è in calo, ma resta il divario fra Nord e Sud. Sia nella scuola secondaria di I che di II grado. I maschi sono più coinvolti delle femmine, così come percentuali più alte si registrano fra studentesse e studenti di cittadinanza non italiana che non sono nati in Italia.
Per l’Italia si registra un miglioramento, poichè la dispersione scolastica si attesta, per l’anno 2016, al 13,8%. Nel 2006 era al 20,8%. L’Italia si avvicina dunque all’obiettivo Europa 2020, del livello del 10%. Il dettaglio regionale evidenzia il divario fra Nord e Sud con Sicilia, Campania, Sardegna, Puglia, Calabria, sopra la media nazionale della dispersione.
Questo il quadro che emerge sulla dispersione scolastica dalla pubblicazione curata dall’Ufficio Statistica e Studi del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, disponibile all’indirizzo: http://www.miur.gov.it/web/guest/pubblicazioni.
Con il documento della Cabina di regia nazionale si vuole offrire uno strumento di lavoro che propone articolate linee di indirizzo e raccomandazioni sulle azioni da mettere in campo per contrastare il fenomeno.
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