Fra dieci anni il nostro Paese avrà un milione di studenti in meno e 55mila cattedre di troppo. La stima arriva dalla Fondazione Agnelli, a partire da elaborazioni di dati Istat; alla base del calo, il crollo demografico e una riduzione dei flussi migratori internazionali.
"Le prime ad avvertire il terremoto saranno le scuole dell’infanzia: i bambini fra 3 e 5 anni sono già ovunque in calo e nel 2028 avremo circa 6.300 sezioni della scuola dell’infanzia a livello nazionale in meno, ovviamente se rimarranno le regole vigenti oggi. Gli iscritti alla scuola primaria (6-10 anni) diminuiranno consistentemente ovunque, con un crollo in particolare in Sardegna (-24%) e Campania (-20%), per circa 18mila classi in meno", scrive Vita.it
Cosa fare? Si dovrebbero aumentare i docenti per classe oppure, e la prospettiva appare migliore, diminuire quello degli studenti per classe. O ancora, suggerisce la Fondazione Agnelli, rafforzare "la “scuola del pomeriggio”, con più possibilità di scelta del tempo pieno/prolungato, attività integrative, supporto ai percorsi personalizzati, contrasto all’abbandono".
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