Al momento c’è un emendamento alla legge di bilancio presentato da 14 deputati pentastellati, approvato dalla commissione Cultura. Lo stesso, in coda all’articolo 52, prevede di alzare i limiti di spesa fissati dalla “Buona scuola” per introdurre 2 mila nuovi posti di lavoro nelle elementari. Sarà poi il Miur, dopo eventuale approvazione definitiva, a stabilire per decreto “le modalità per la graduale generalizzazione del tempo pieno nella scuola primaria”, entro 60 giorni dall’entrata in vigore delle nuove norme.
Oggi, solo un terzo delle classi a livello nazionale è a tempo pieno, come esplicita Donna Moderna: "i bimbi che frequentano le elementari in istituti pubblici e paritari sono circa 2 milioni e 700 mila (fonte Miur e sindacati, dati arrotondati sulla base delle rilevazioni dell’anno scolastico 2016/2017). Il 34,8 per cento di loro fa il tempo pieno, il 65,2 ha l’orario mattutino. Le percentuali cambiano, e parecchio, spostandosi da nord a sud e dalle scuole delle grandi città a quelle dei comuni di provincia e dei piccoli paesi. Le classi di elementare sono quasi 130.500: il 33,6 per cento offre il tempo pieno (40 ore di lezione alla settimana), le altre propongono l’orario “normale” (con tre opzioni: 24, 27 e 30 ore alla settimana)".