"Ai tempi del virus SARS-CoV-2, le decisioni sulla scuola sono fra le più difficili da adottare. Si tratta di comparare rischi complessi, in un contesto non agevolato dalle politiche scolastiche dei decenni precedenti. Sono quindi comprensibili le cautele e anche le preoccupazioni dei decisori, persino quando appaiono eccessive. Oggi però esiste, a nostro avviso, evidenza scientifica sufficiente per riesaminare alcune delle decisioni sin qui adottate allo scopo di meglio conciliare l'esigenza di contenere il virus in ogni ambiente con le specificità del contesto scolastico e con le esigenze di socialità, cultura e apprendimento di ragazzi e bambini".

Si apre così la lettera appello di diverse personalità del mondo scientifico ed accademico, rivolta al Ministero della Salute, al Ministero dell'Istruzione e al Comitato Tecnico Scientifico, perchè siano riviste le regole e misure di prevenzione all'interno delle scuole, alla luce delle ultime evidenze scientifiche (che, ad esempio, mostrano una minore contagiosità dei più giovani rispetto a questo virus) e dei primi dati sui casi registrati negli istituti scolastici, a poche settimane dalla riapertura.

Nello stesso tempo, gli autori sottolineano un affastellamento normativo e una disarmonia amministrativa "che può creare grosse difficoltà agli stessi insegnanti e dirigenti scolastici, investiti della responsabilità di trovare o inventare soluzioni per garantire il rispetto delle stesse norme nei contesti più diversi".

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