Il problema dello spreco alimentare si riscontra soprattutto nella prima parte della filiera alimentare, nelle fasi di raccolta, stoccaggio e selezione delle materie prime e nella ristorazione scolastica, dove lo spreco raggiunge spesso il 50% (Fonte Il Fatto alimentare).
Da una indagine di Cittadinanzattiva risulta che in 13 regioni si utilizzano esclusivamente contenitori e stoviglie riutilizzabili.
Nelle altre (Piemonte, Marche, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Campania, Sicilia e Molise) si usano sia contenitori riutilizzabili che mono uso, ad eccezione del Molise in cui si predilige sempre “l’usa e getta. Inoltre, nel 70% degli istituti scolastici si usano tovagliette singole di carta. Fra gli alimenti più sprecati, le verdure (23%) e la pasta (19%). Si stanno diffondendo però sempre più pratiche ed esperienze contro lo spreco, Da ultimo quella di "Formichine salvacibo. Diario scolastico contro lo spreco alimentare", iniziativa con cui si stanno coinvolgendo i poli didattici di Milano perché trovino idee efficaci per limitare la quantità di rifiuti alimentari che ogni giorno finisce nella spazzatura.