«Vorremmo solo che i nostri diritti venissero rispettati. Non chiediamo nulla di più». "Scrive così Nadia Superina nelle poche righe che accompagnano la sua lettera dove racconta la sua storia. O meglio quella di suo figlio 16enne, affetto dalla sindrome di Down, che quest’anno non ha ancora il suo Piano educativo personalizzato per le assenze /supplenze dell’insegnante di sostegno. Da settembre scorso, il ragazzo ha avuto quattro prof differenti e per oltre un mese è rimasto senza: «E’ stato spesso lasciato in un banco da solo e senza materiale didattico (…)
E’ stato un periodo per lui troppo difficile tanto che si è destabilizzato manifestando ansia, tristezza, chiusura». Proprio il contrario, insomma, di una scuola Buona per davvero"
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