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Tra le disposizioni prorogate dal decreto legge 83 (che estende lo stato di emergenza fino al 15 ottobre 2020) incredibilmente non vi è quella che consentiva ai lavoratori fragili di assentarsi dal lavoro per essere tutelati dal rischio Covid. Il Decreto “Cura Italia” aveva infatti previsto la possibilità, poi prorogata fino al 31 luglio dal DL Rilancio, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità, nonché per i lavoratori in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, di usufruire di un periodo di assenza dal servizio equiparato al ricovero ospedaliero.

In conseguenza della mancata proroga, dal 1° agosto 2020 tali tutele sono state cancellate ed è stato ripristinato il trattamento ordinario previsto dalla normativa legislativa e contrattuale vigente in materia di malattia.

“Riteniamo questo molto grave e ci appelliamo al Ministro Speranza e al Parlamento affinché, alla ripresa dei lavori parlamentari, si ponga rapidamente rimedio a questo “pasticcio” che sta già creando forti disagi proprio a quella categoria di lavoratori che dovrebbe essere tutelata di più rispetto agli altri perché in condizioni di fragilità” dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Già a maggio ci eravamo mobilitati affinché fossero prorogate le misure a favore di questi lavoratori e si sburocratizzasse l’iter prevedendo che anche il medico di famiglia potesse rilasciare la certificazione attestante la condizione di rischio; allora eravamo stati ascoltati. Oggi siamo “spiazzati” da questa assurda decisione che già dal 1° agosto ha avuto come prima conseguenza il rientro al lavoro di moltissimi lavoratori fragili, pur essendo prorogato lo stato d’emergenza e quindi rimanendo invariate le potenziali situazioni di rischio. Al nostro servizio di tutela stanno arrivando molte segnalazioni, i cittadini ci chiedono di attivarci per far sì che si introduca una nuova proroga. Ci appelliamo al Parlamento e al Ministro Speranza affinché si intervenga subito” conclude Gaudioso.

Ufficio Stampa

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