In merito ai criteri di somministrazione dei vaccini anti-covid, in particolare Vaxzeviria (AstraZeneca) e Johnson&Johnson, si continua a procedere in ordine sparso e con comunicazioni contrastanti che generano incertezza e confusione nei cittadini, con inevitabili ripercussioni sulla campagna vaccinale.
“Non è nostro compito entrare nel merito scientifico delle decisioni ma ci preme sottolineare che i cittadini hanno diritto ad avere informazioni chiare, univoche a cui segua la concreta possibilità di ottenere quanto stabilito ai livelli nazionale e regionale per la campagna vaccinale. Dall’accorciamento dei tempi per la seconda dose, alla possibilità ma non obbligo di sottoporsi alla vaccinazione eterologa, alla possibilità di vaccinarsi anche nei luoghi di vacanza, ad oggi i cittadini hanno diritti diversi a seconda del luogo di residenza e in troppi casi scoprono quotidianamente nuove indicazioni, spesso poco chiare, fornite a livello regionale”, commenta Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Alcune regioni (come Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Puglia) hanno avviato una campagna per anticipare il richiamo del vaccino Vaxzeviria accorciando l’intervallo che deve intercorrere tra le due somministrazioni da dieci a otto settimane; il Lazio ha deciso nuovamente di proporre il vaccino Vaxzeviria anche agli under 60, con l’approvazione a mezzo stampa del generale Figliuolo, ma non con una contestuale modifica, almeno per il momento, delle linee guida da parte del Ministero.
Stesso caos sul fronte delle vaccinazioni nei luoghi di villeggiatura, che ad oggi sembrano garantite solo per i residenti di alcune regioni, come Lombardia, Liguria, Piemonte, che hanno stipulato accordi bilaterali.
“Per questo sollecitiamo indicazioni urgenti e unitarie da parte degli organi competenti (Aifa e Ministero della Salute in primis), affinché si rimetta ordine su alcune decisioni regionali”, continua Mandorino. “Un ultimo appello lo lanciamo, in accordo con quanto sostenuto dal Commissario Figliuolo, affinché si renda concreta la necessità di cominciare il prossimo anno scolastico in sicurezza, attraverso una decisa accelerata alla campagna vaccinale degli insegnanti - soprattutto nelle regioni che ad oggi mostrano una bassa adesione - e favorendo la vaccinazione degli studenti in maniera uniforme sul territorio nazionale, pur con la garanzia della scuola in presenza anche per i non vaccinati”.