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Preoccupanti misure per il Servizio Sanitario Pubblico all’interno del Documento di Economia e Finanza: tagli e ancora tagli. 

“La si racconti tutta, non è vero che ci saranno più soldi per il Servizio Sanitario Nazionale e per il diritto alla salute, perché il saldo sarà decisamente negativo. Infatti, se da una parte sono previsti per gli anni 2015-2018  2,6 miliardi di euro per  l’ edilizia sanitaria, indennizzi per le persone danneggiate da sangue infetto e per i farmaci innovativi, dall’altra si approva l’ennesimo taglio, su richiesta delle Regioni, di circa 5 miliardi di euro al Fondo Sanitario Nazionale nei soli due anni 2015 e 2016”, queste le dichiarazioni di Tonino Aceti Coordinatore Nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

“Nel 2015 ci saranno quindi ancora meno risorse in termini assoluti rispetto all’anno precedente”, ha proseguito Aceti, ”l’impatto del taglio colpirà ancora una volta l’ accessibilità, la  qualità e la sicurezza delle cure.  Attualmente sono solo dieci le Regioni che riescono ad adempiere ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Una scelta, quella fatta con il DEF 2015, che va quindi nella direzione opposta ai bisogni dei cittadini, che invece si scontrano ogni giorno con liste di attesa lunghissime, ticket elevati, assistenza territoriale non in grado di rispondere ai bisogni e ospedali sempre più razionati, fino all’  inaccessibilità alle terapie innovative, come nel caso  dell’Epatite C”.

“Per questo”, ha concluso, “nel 2015, anno in cui ricorrono i trentacinque anni dalla fondazione del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, abbiamo deciso di lanciare una campagna di mobilitazione nazionale per la protezione e il rilancio del diritto alla Salute dei cittadini e del Servizio Sanitario Pubblico”.

Ufficio Stampa

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