Cittadinanzattiva è impegnata nella lotta contro il dolore inutile sin dal 2001, attraverso le attività svolte dal Tribunale per i diritti del malato. Tra le campagne di comunicazione più note, rivolte a cittadini, medici e soggetti politico-istituzionali, vi è “Aboliamo i dolori forzati” e “Non siamo nati per soffrire”, IN-DOLORE. Ha condotto indagini civiche sull’accesso alla terapia del dolore e alle cure palliative nelle Asl e a domicilio, ha promosso la Carta dei diritti contro il dolore inutile.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito internet www.cittadinanzattiva.it
In Italia sono circa 15 milioni le persone affette da dolore cronico, di cui il 10% legato ad una malattia oncologica. Siamo un esercito di persone sofferenti, con un dolore il più delle volte dovuto a patologie vertebrali, artrosi, cefalea, neuropatie periferiche e direttamente o indirettamente a forme tumorali.
Il dolore incide notevolmente sulla vita quotidiana: secondo recenti indagini, il 23% delle persone con dolore dichiara di aver dovuto cambiare la propria posizione sociale; il 14-17% di aver perso il lavoro; il 20% di aver cambiato lavoro; il 28% ha avuto un cambio di responsabilità della propria mansione. Anche le conseguenze psicologiche non sono trascurabili: nel 18% dei casi, le persone con dolore dicono di vivere un senso di abbandono e la sensazione di perdere il proprio ruolo all’interno della famiglia; al 22% è stata diagnosticata depressione, mentre il 50% prova un senso di sfiducia e malessere.
Il peso economico, sociale e psicologico del dolore è pesantissimo. Ogni anno vengono persi almeno 3 milioni di ore lavorative per problemi riconducibili al dolore cronico. Ma il dolore è spesso considerato, sia dai pazienti che dai medici, come parte ineludibile della malattia, da accettare e sopportare.
Informati
Scarica il pieghevole
Guarda il nostro video
L’iniziativa rientra nel quadro delle attività previste dal progetto “Consumatori in rete: diamo forza ai nostri diritti” realizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Adiconsum (capofila), Associazione Utenti Dei Servizi Radiotelevisivi, CTCU e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.