Da diversi anni Cittadinanzattiva Lazio, con l’Assemblea territoriale di Roma Centro, opera all’Esquilino, il rione umbertino popoloso e di grande transito urbano e turistico situato tra la Stazione Termini e il centro storico della città, noto per le sue caratteristiche multiculturali, per la presenza di un grande mercato alimentare raggiunto quotidianamente da ogni dove. Ma anche per la presenza di grandi basiliche cristiane e luoghi di culto di tante religioni diverse, perché ospita piazza Vittorio Emanuele, la piazza-giardino più grande della capitale dove si può incontrare il cinese che fa il tai chi, e l’indiano che prega mentre i ragazzini accanto giocano a pallacanestro, a badminton o a cricket, dove d’estate si vede il cinema all’aperto, o perché da qui è partita l’avventura dell’omonima orchestra ormai diventata star internazionale.
Si tratta di un rione studiato, analizzato, oggetto di tesi di laurea, di premi di progettazione architettonica, di studi e analisi sociologiche, punto di riferimento di campagne elettorali, location di film e romanzi di successo. Ci abitano e ci lavorano cinesi e bengalesi, italiani e marocchini, artisti e scrittori, imprenditori, professionisti, giovani famiglie e molti anziani.
In questa situazione, che a raccontarla tutta non basterebbe una intera serie di Cittadinanzattiva Informa, tanta e tale è la quantità e la varietà delle situazioni, positive e certamente anche negative con le quali ci si incontra e ci si scontra, l'Esquilino esprime una insolita energia grazie, specialmente, alla capacità operativa - spesso esemplare - di numerose realtà locali che hanno inventato, organizzato, mobilitato risorse umane e materiali per realizzare interventi tutti indirizzati, in un modo o nell'altro, all'avanzamento dell'interesse generale.
C’è chi ha cominciato da molto tempo e chi da pochissimo, chi si occupa di sport, chi di cultura, chi di cibo, chi di molte cose insieme e chi di poche e selezionate. Chi si è costituito in associazione e chi sta per farlo, ma anche chi - per scelta consapevole - ha deciso di non farlo. Chi offre servizi e opportunità ai propri iscritti e chi invece si rivolge ai cittadini in senso più lato, chiamando tutti, indistintamente, alla partecipazione attiva.
Ma la caratteristica comune è che tutti lavorano mossi da un grande amore per il rione e con strategie e metodi che, pur partendo da fatti, esigenze e aspettative specifici hanno come denominatore comune una visione più complessiva della città, della qualità della vita, della qualità della democrazia.
Ci si incontra spesso all’Esquilino, nelle case, nelle piazze, nei tavoli tecnici e istituzionali dei quali fa parte anche Cittadinazattiva, insieme al Comitato Piazza Vittorio Partecipata, promosso e cresciuto anche su nostra iniziativa e intervento.
Questo Comitato è nato alla fine del 2011 sulla scia dell’indignazione provocata dalla proposta di un progetto di trasformazione del giardino di Piazza Vittorio non voluto da nessuno tranne che dall’amministrazione che al tempo lo propose, si è trasformato rapidamente in una sorta di laboratorio permanente di idee, elaborazione, interlocuzione e propositività, come leggerete più sotto. Nel tempo si sono collegati al CPVP decine di cittadini, associazioni e gruppi, e possiamo dire che esso rappresenta un buon caso di sussidiarietà circolare, ovvero quella forma di cittadinanza, sancita anche dalla Costituzione all’art. 118, per cui i cittadini con le loro azioni possono contribuire attivamente al raggiungimento dell’interesse generale. I cittadini, molto prima che cominciassero ad andare di moda quei regolamenti sui beni comuni oggi adottati da alcune amministrazioni, che sembrano però alludere a situazioni idilliache molto lontane dalla realtà, specialmente perché eliminano la dimensione politica delle azioni di cittadinanza attiva, che è invece essenziale, si sono dati da fare mettendo a disposizione tempo, competenze e informazioni. E sono riusciti a condurre parte del gioco, a sedere ai tavoli di progettazione, ad interloquire a pari dignità con amministrazioni e istituzioni, ad ottenere risultati e cambiamenti concreti. Oggi se ne possono cominciare a misurare gli effetti, senza fermarsi alle sole buone intenzioni. Insomma cittadini co-padroni di casa, insieme a chi ha la responsabilità di governare e amministrare, non meri ospiti o meri utenti.
E tutto questo senza nemmeno cadere nella retorica del “cittadino giardiniere”, per cui, se le cose non vanno ecco che arriva il buon volontario che spazza per terra, pulisce le scuole pubbliche, innaffia le aiuole, e si sostituisce, gratuitamente, alla funzione o al ruolo carente o assente delle amministrazioni, oppure che da queste ultime cerca la legittimazione per il proprio intervento. No, qui si tratta di interventi puntuali, complessivi e competenti, che hanno a che fare con le politiche pubbliche in una vera dimensione di sussidiarietà circolare e quindi con il suo significato costituzionale (vedi CAInforma dello scorso 5 marzo).
Oggi all’Esquilino si può dire che i denari pubblici – non dilapidati per un progetto farlocco - verranno spesi per una manutenzione seria e ragionata. E che, contestualmente all'avvio dei lavori di riqualificazione della piazza, il CPVP definirà il piano di gestione del giardino, per il quale il FAI ha concesso un contributo tramite Cittadinanzattiva, con il sostegno professionale di alcuni tecnici.
Per festeggiare tutto ciò lo scorso 21 marzo è stata organizzata, insieme ad altri comitati, una festa di primavera: decine di artisti si sono esibiti gratuitamente, i commercianti e ristoratori del rione hanno donato abbondantissimi cibo e bevande, centinaia di persone, cittadini di tutte le età, insieme ad assessori e ministri, hanno giocato, ballato, ascoltato musica, partecipato a itinerari botanici e storico-artistici guidati, affermando così, in pace e in allegria, quello che deve essere la vita "normale" e non solo "straordinaria" del giardino.
E il 15 aprile, Comune di Roma e Municipio Roma 1 Centro hanno presentato pubblicamente il progetto di riqualificazione del giardino, che verrà avviato prestissimo in modo che le opere siano completate per l’inizio del Giubileo 2015-16.
C’è ancora molto da fare, alcune emergenze sono grandi e complesse: igiene e decoro, ordine pubblico e sicurezza, traffico e mobilità, tanto per fare qualche esempio, rappresentano fronti caldi sui quali ancora bisogna lavorare. E Cittadinanzattiva continuerà a fare la sua parte, sia quando si tratterà di sedere ai tavoli della democrazia partecipativa, spesso attivati dalle stesse pubbliche amministrazioni, sia quando saranno, di nuovo, gli stessi cittadini a promuovere autonomamente azioni di tutela dei diritti, empowerment di soggetti deboli, cura dei beni comuni.
Emma Amiconi, Direzione Nazionale di Cittadinanzattiva
Roberto Crea, Segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio