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L’Antitrust ha sanzionato le società riconducibili a Chiara Ferragni, Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l., per oltre 1 milione e Balocco per 420 mila euro per aver attuato una pratica commerciale scorretta per la pubblicizzazione del “Pandoro Pink Christmas”. Le società, secondo l’Autorità, hanno lasciato intendere che acquistando il Pandoro griffato Chiara Ferragni il consumatore avrebbe contribuito all’acquisto di un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing per l’Ospedale Regina Margherita di Torino. La donazione di 50 mila euro, in realtà, era stata già effettuata precedentemente dalla sola Balocco mentre la Fenice e TBS Crew a fronte dell’oltre 1 milione di euro incassato, a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi di Chiara Ferragni e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari, non hanno versato nulla all’Ospedale.

Nello specifico l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha contestato alle tre società che è stato fatto credere, nel comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa, che acquistando il Pandoro il consumatore avrebbe contribuito alla donazione che in realtà era stata già fatta nel maggio 2022 (a cifra fissa). Inoltre lo stesso cartiglio apposto sul pandoro in questione avrebbe avvalorato questa credenza. Le stesse comunicazioni avvenute tramite post e stories sui canali social di Chiara Ferragni avrebbero lasciavano intendere che la Ferragni avrebbe partecipato direttamente alla donazione cosa che non corrisponde alla realtà considerando appunto che le società a lei riconducibili non vi hanno contribuito.

Altra questione contestata è che il prezzo del “Pandoro Pink Christmas”, 9 euro a fronte di circa 3,70 euro del Pandoro classico Balocco, abbia indotto in errore il consumatore rafforzando la percezione di contribuire alla donazione con l’acquisto.

Secondo l’Antitrust la pratica commerciale scorretta in questione ha fatto leva sulla sensibilità dei consumatori verso iniziative benefiche, in particolare quelle in aiuto di bambini affetti da gravi malattie, violando il dovere di diligenza professionale ai sensi dell’articolo 20 del Codice del Consumo e integrando una pratica commerciale scorretta, connotata da elementi di ingannevolezza ai sensi degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo.

Leggi il testo del Provvedimento

Aggiornamento realizzato nell'ambito del progetto Vita da generazione spreK.O., finanziato dal MIMIT. D.M. 6/5/2022 art. 5

 

Martina Lalli

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