Le politiche ambientali non sono state l'argomento principale della campagna elettorale delle presidenziali USA; ma ora che Donald Trump è stato eletto presidente diventa importante capire come possono cambiare le intenzioni di un paese che pochi solo mesi fa ha firmato e ratificato l'Accordo di Parigi, dando un impulso decisivo (con la Cina, altro grande inquinatore) alla mobilitazione mondiale contro i cambiamenti climatici.
Tre duri colpi per la causa dell'ambiente sembrano imminenti leggendo il "Piano d'azione in 100 giorni per rendere di nuovo grande l'America" che il presidente in pectore ha messo nero su bianco, in forma di "Contratto con l'elettore americano", prima del voto.
Per "proteggere i lavoratori americani" Trump ha promesso di abolire le restrizioni alla produzione di energia dalle riserve nazionali di petrolio, gas naturale e carbone pulito, favorire la sviluppo di progetti per infrastrutture energetiche come l'oleodotto Keystone e di cancellare i miliardi di contributi al programma delle Nazioni Unite contro i cambiamenti climatici. APPROFONDISCI