Studio Unep avverte: se non si arresta il riscaldamento globale il fenomeno dello sbiancamento diventerà annuale e coinvolgerà il 99% delle barriere coralline mondiali.
Lo sbiancamento del corallo si verifica nel momento in cui le alghe che lo abitano, in presenza di fenomeni come l’aumento della temperatura dell’acqua lasciano il loro ospite. Sono queste alghe a fornire al corallo il suo colore brillante e la loro perdita, oltre all’effetto cromatico, rende il corallo molto più sensibile a fame e malattie. Insomma un corallo bianco è un corallo malato, se non morto.
Le proiezioni dei modelli climatici presenti nello studio rivelano che le prime barriere ad essere colpite dal fenomeno saranno quelle di Taiwan e degli arcipelaghi caraibici Turks e Caicos. Altre barriere, come quelle al largo delle coste del Bahrain del Cile e della Polinesia Francese, saranno colpite più tardi, ma più in generale la maggior parte delle barriere coralline del mondo potrebbe cominciare a patire fenomeni di sbiancamento annuali entro il 2043.