"Gli operatori saranno costretti a dirci con due mesi di anticipo se fanno variazioni contrattuali che non richiedono il diritto di disdetta gratuita. Un nuovo obbligo, appena imposto da Agcom, che li ha gettati nel panico. Soprattutto perché significa che ora hanno tempo solo fino al 5 febbraio per avvisare gli utenti del ritorno alle tariffe mensili (dalle attuali basate su 28 giorni). La legge di bilancio infatti impone loro di ristabilire quel tipo di tariffazione entro il 5 aprile. Non solo: entro il 5 marzo dovranno poi comunicare un'altra cosa. Se intendono fare cambi tariffari (leggi rincari) in concomitanza con il ritorno alle tariffe mensili.
Eventualità molto probabile, per quasi tutti gli operatori. La novità è una delibera Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) che introduce un principio nuovo. Se c’è una variazione contrattuale che non prevede il diritto di disdetta gratuita gli operatori devono dircelo con due mesi di anticipo. Finora invece ogni variazione andava comunicata solo con un mese di anticipo. Per la prima volta si introduce una differenza tra variazioni con o senza diritto di disdetta gratuita".
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