L'8 novembre ad Alessandria, presso la sala del Consiglio Provinciale, si è svolto il terzo incontro del percorso regionale "Dalla sanità visibile alla sanità invisibile:grandi rischi e grandi opportunità", organizzato in collaborazione con l"Arcobaleno del volontariato. Dopo il saluto del presidente della Provincia, Gialdi, Alessio Terzi, segretari regionale, ha illustrato i dati raccolto nell'ambito del programma nazionale "Fuori dall'ospedale, dentro le mura domestiche" in tutti i distretti della provincia sottolineando le criticità presenti nel coordinamento dei servizi di emergenza urgenza, nella organizzazione della medicina generale, nella visibilità delle reti di patologia e nella formazione dei PDTA e la ancora scarsa diffusione dei Piani personalizzati che garantiscano la concreta presa in carico dei malati cronici, oncologici e non autosufficienti e i costi che gravano sulle famiglie che si prendono cura dei propri malati (vedi le slide allegate). Il dott. Roberto Stura, coordinatore dei distretti della Asl di Alessandria ha replicato rivendicando l'esistenza di una buona rete di continuità assistenziale ma ammettendo anche la scarsa formalizzazione dei percorsi (che riduce la possibilità dei malati di accedere ai servizi n.d.r).
Sono intervenuti successivamente il presidente dell'ordine dei medici, alcuni sindaci, che anno messo in evidenza le difficoltà di accesso ai servizi di ampie zone della provincia causate dalla assenza di servizi di trasporto, i rappresentanti di associazioni di malati cronici che hanno sottolineato lo scarso coinvolgimento dei pazienti e delle loro associazioni nella organizzazione e nella valutazione dei servizi. Il presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale, Domenico Ravetti, ha annunciato l'approvazione di una mozione che impegna la giunta a fondere l'Asl di Alessandria con l'Azienda ospedaliera della città I lavori sono stati conclusi da Mara Scagni, presidente regionale e coordinatrice della assemblea di Alessandria, che ha richiamato le criticità emerse nel dibattito, ha sollecitato sindaci a riprendere il ruolo di responsabili della salute affidato ad essi dalla Costituzione e ha confermato la necessità di risolvere i problemi con un forte coinvolgimento dei cittadini, a garanzia della trasparenza e soprattutto per evitare che le trasformazioni in corso siano causa di lesioni ai diritti dei cittadini.
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