Il tema è quello dell’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), un diritto delle donne sancito dalla legge n. 194 del 1978, ma minato dal fatto che ad oggi, in Italia, solo il 40% delle strutture lo garantisce. Parliamo, quindi, di un diritto che spesso viene violato, rimanendo solo sulla carta. Uno dei motivi principali può sicuramente essere visto nella massiccia diffusione dell’obiezione di coscienza: secondo i dati forniti dal Ministero della salute, dal 2010 ad oggi in Italia la percentuale dei medici obiettori è del 70%, con dei picchi in alcune regioni – come il Molise – anche al di sopra del 90%.
Garantire il diritto delle donne all’IVG significa garantire la presenza sul territorio di reparti e strutture a cui avere accesso senza che le donne siano costrette a migrare in altre regioni o a trovarsi in situazioni di difficoltà, investendo anche e soprattutto nei servizi, oggi carenti, dedicati all’ assistenza ed alla prevenzione. Guarda l’intervista di Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i Diritti.
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