"Da molti anni per una decisione cervellotica e priva di alcun senso logico, clinico ed economico, la prescrizione dei farmaci innovativi è stata inibita ai Medici di medicina generale sulla base di considerazioni prive di sostanza clinica e sanitaria", considerano Claudio Cricelli, presidente di SIMG e Silvestro Scotti segretario nazionale di FIMMG.
"Questa decisione perdura tuttora e ha portato danni incalcolabili alla salute dei cittadini, a cui è stato di fatto impedito l’accesso alle cure di patologie importanti come il diabete e le malattie cardiovascolari”. Secondo Cricelli e Scotti “ha ragione Gelli quando afferma che questa situazione è solo italiana. Aggiungiamo – proseguono - che a causa di questa assurdità i medici di medicina generale non hanno più accesso all'informazione scientifica e alla conoscenza sui nuovi farmaci cosiddetti innovativi, molti dei quali sono stagionati e già invecchiati. Addirittura si paventa oggi l’inibizione a prescrivere classi di farmaci per le patologie respiratorie croniche rispetto alle quali la medicina generale è l’unico comparto medico in grado di reggere l’impatto della cronicità crescente”.
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