In media i caregiver di famiglia (mariti, mogli, genitori, fratelli o amici) dedicano due ore a settimana in attività legate alla salute del loro caro. Più del 20 per cento degli intervistati ha dichiarato di entrare con il proprio assistito all’interno dello studio medico e di parlare al telefono con il dottore di riferimento. Circa la metà dei partecipanti al sondaggio ha affermato di affrontare insieme al proprio parente con malattia cronica una serie di questioni cruciali sulla sua condizione: gli effetti collaterali delle medicine, i costi delle cure, la gestione del dolore e così via…
Questi e altri dati emergono da una indagine condotta da tre centri americani (University of Michigan, University of Pittsburgh e VA Ann Arbor Healthcare System) su 700 adulti impegnati ad aiutare una persona della famiglia con malattia cronica come diabete, malattie cardiache, depressione o artrite.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Families, Systems and Health, non si riferisce a chi si prende cura di familiari non autosufficienti, ma di congiunti che in qualche modo condividono l'esperienza della malattia di un loro caro in grado di prendersi cura di sè in autonomia.