Cittadinanzattiva, attraverso il Tribunale per i diritti del malato (TDM) e il Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC), dà appuntamento il 23 febbraio per conoscere i risultati dell'Indagine civica sull'esperienza dei medici rispetto all'aderenza alle terapie con focus sui farmaci biologici e biosimilari.
Prosegue così l'impegno avviato nel 2013 con il “I° Rapporto nazionale sui farmaci biologici e biosimilari. L’acquisto e l’accesso nelle Regioni” e, nel 2014, l’“Indagine civica sull’esperienza dei pazienti rispetto all’uso dei farmaci, con focus su farmaci biologici e biosimilari”.
Quest'ultimo lavoro ha messo in evidenza che, ad esempio, i pazienti non conoscono la differenza tra i farmaci biologici e biosimilari, di non essere certi se il farmaco che stanno assumendo sia un biologico o un biosimilare. È emersa anche una difficoltà di comunicazione e per il 32,2% degli intervistati ha deciso volontariamente di sospendere la terapia perché le informazioni fornite dal prescrittore non erano state sufficientemente chiare.
E nella prospettiva del medico? Per questo, per completare il quadro della situazione, abbiamo voluto raccogliere l’esperienza dei medici rispetto all’aderenza alle terapie e all’uso e prescrizione dei farmaci, con focus su quelli biologici, per capire come e se le disposizioni/indicazioni ai diversi livelli (nazionali e regionali) impattino nell’ esercizio quotidiano della pratica clinica e rispetto al Codice deontologico.
I risultati dell'Indagine civica saranno discussi con i rappresentanti di Società scientifiche, Associazioni di pazienti e Istituzioni.
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