Questa è la storia di un comitato spontaneo di mamme di Lampedusa che vogliono una scuola idonea e sicura per i loro bambini. Un gruppetto di circa una trentina di genitori che per qualche anno hanno lottato, bussato a diverse porte e che si sono rivolti anche a Cittadinanzattiva perchè sostenessimo la loro legittima richiesta di avere un luogo adeguato e sicuro in cui far studiare i propri figli.
Finalmente, entro maggio sarà sottoscritto l’accordo per avviare la gara per la progettazione dell’opera. La nuova scuola sostituirà un vecchio immobile, all’interno dell’Istituito comprensivo “Luigi Pirandello”. Leggi la notizia su Italiasicura.gov.it
Questa la storia che avevamo raccontato nel nostro Rapporto su sicurezzza, qualità ed accessibilità a scuola, presentato a settembre 2016
"Nel 2007 è stata effettuata una relazione sullo stato dell’Istituto Omnicomprensivo “L. Pirandello” di Via Enna – Lampedusa che rilevava uno stato di degrado per i plessi A, B, C. Si evidenziano il cattivo stato degli intonaci e degli altri rivestimenti, che oltre all’elevato alto tasso di umidità che accelerava il degrado dei materiali, favoriva l’instaurarsi di un ambiente insalubre. Da qui la conclusione di procedere in tempi brevi ad interventi riguardanti il risanamento di questi edifici prima che le condizioni peggiorassero ulteriormente.
Alla relazione dell’Ing. Orlando del 2007, non è seguìto nessun intervento fino al crollo dei solai nel 2009 del plesso Maccaferri, in cui sono intervenuti i Vigili del Fuoco decretandone l’inagibilità e disponendone la chiusura. Da qui l’istituzione dei doppi turni, mentre le rimanenti due aule sono state dislocate presso gli ex uffici Enac, a pochi passi dalla pista di volo dell’aeroporto. I genitori in una lettera al Dirigente Scolastico hanno espresso le loro preoccupazioni in quanto molti bambini lamentavano forti mal di testa e difficoltà di concentrazione.
L’ anno successivo per ovviare all’inconveniente sono stati istituiti nuovamente i doppi turni.
Nell’ottobre 2013 un gruppo di mamme, dopo un colloquio con il Dirigente Scolastico, ha presentato istanza di accesso agli atti, riguardante i documenti relativi alla sicurezza scolastica. Le molteplici richieste d’incontro con le istituzioni locali si sono rivelate vane come se si avesse davanti “un muro di gomma”.
Nel 2014 si è verificato un evento gravissimo: a seguito delle prove di carico per l’accertamento della solidità dei solai, condotto in orario scolastico e senza preavviso, si è avuto un crollo di intonaco dal soffitto di un’aula e una gran paura nei bambini, tra cui un cardiopatico, e degli insegnanti presenti nell’edificio. Per quanto avvenuto, le mamme hanno presentato un Esposto alla Procura della Repubblica, presso la locale Stazione dei Carabinieri di Lampedusa, di cui, a distanza di due anni, non si conosce l’esito.
Nel febbraio 2014 il Comitato ha chiesto una Visita Ispettiva ai Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Agrigento dei locali della Scuola Elementare, in quanto si erano rilevati i seguenti problemi: impianto elettrico non a norma, presenza di un’aula puntellata, mancanza di certificato antincendio, pavimento irregolare, infissi pericolosi, per collocazione abbinata ad insufficienza di bloccaggio. E’ stato richiesto anche un parere sulla sicurezza e sull’igiene delle aule gazebo, montate nell’atrio della scuola tra lo stabile Maccaferri, chiuso per crolli strutturali e il retro dell’edificio scuole medie, anch’esso chiuso per problemi strutturali ed in presenza di aree occupate da macerie e rifiuti.
Parallelamente a ciò, il Comitato ha partecipato alla conferenza della Carta di Lampedusa, lanciando l’appello per una scuola Ecosostenibile, raccolto dall’architetto G. Perottoni che si è proposto gratuitamente come progettista, coinvolgendo alcune aziende disposte a fornire materiale gratuito. Il Comitato promotore del progetto ha incontrato ripetutamente l’amministrazione comunale che, però, ha sempre prospettato difficoltà alla realizzazione del progetto per le spese di urbanizzazione connesse. E non se ne è fatto più nulla. Nel marzo 2014 il Comitato ha inoltrato la richiesta di accesso agli atti al Comune in merito alle condizioni delle aule gazebo. A questo è seguito l’invio di una lettera di non assenso all’entrata dei propri figli in quelle pseudo aule. A settembre 2014 è stata inoltrata nuovamente una richiesta di accesso agli atti al Comune di Lampedusa, tramite un proprio avvocato, riguardante le certificazioni previste dalla normativa per la sicurezza degli edifici scolastici. Trascorsi 30 giorni, il Comitato ha sottoposto il riesame della suddetta richiesta al Dipartimento del Coordinamento Amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A marzo 2015 la Commissione ha accolto il ricorso e ha dato ulteriori 30 giorni all’Amministrazione per rispondere. Ad oggi non si è avuta alcuna risposta.
Nel maggio 2015 l’Assessore Regionale all’Istruzione ha effettuato un sopralluogo di tutti gli edifici scolastici insieme al Comitato e alle Istituzioni locali rendendosi conto dei problemi esistenti, compreso l’utilizzo dei locali dell’Ex ufficio Enac, ritenuti non adeguati. All’inizio dell’anno scolastico 2015 per ovviare all’insufficiente numero di aule ne sono state ricavate due dall’atrio della scuola media.
Nel novembre 2015 i bambini hanno notato la presenza di infiltrazioni d’acqua nel soffitto di una classe della Scuola “G. Pascoli” e i genitori hanno richiesto ai Vigili del Fuoco un sopralluogo urgente. Il Comune è intervenuto per evitare le perdite d’acqua dal solaio.
La presenza di esponenti politici a Lampedusa nel corso degli anni sono state parecchie, tante le promesse e molti i finanziamenti a favore della scuola. Il 12/05/2015 una task force di funzionari e tecnici della Presidenza del Consiglio è stata a Lampedusa per lavorare assieme al Comune sulla progettazione per le opere finanziate con i 20 milioni di euro già deliberati dal Cipe. A Febbraio 2016 in un incontro pubblico il Sindaco assieme all’Assessore all’istruzione e alla task-force della Presidenza del Consiglio hanno presentato il progetto di rifacimento degli edifici scolastici di Lampedusa. I lavori sono iniziati a maggio 2016. Il nostro sogno era quello della realizzazione di una scuola ecosostenibile, immersa nel verde. Siamo ugualmente contente del nuovo progetto, che interviene sugli edifici preesistenti e auspichiamo che sia realizzato con tutte le adeguate misure di sicurezza e stabilità. Chiediamo maggiore trasparenza e chiarezza da parte dell’Amministrazione e degli Enti Pubblici. Come madri, come comitato, non chiediamo premi, medaglie e onorificenze ma il diritto all’istruzione in sicurezza".