Il 7 febbraio è stata la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola. Iniziative in tantissimi istituti scolastici per informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti e le famiglie sul tema.
Esaminando i dati del 2014-15 dei questionari INVALSI per gli studenti, relativi alla quinta classe della scuola primaria, si nota che solo il 19,3 per cento degli alunni non ha mai subito comportamenti aggressivi in classe (prese in giro, insulti, esclusione, violenza fisica). Circa il 59 per cento risponde invece di averlo subito ogni tanto. La cadenza diventa settimanale per circa l'11 per cento degli studenti e giornaliera per il 10 per cento. Percentuali non meno allarmanti si riscontrano nei dati relativi agli adolescenti che frequentano il secondo anno delle scuole superiori. Anche in questo caso il 48 per cento dichiara di aver subito ogni tanto atti di bullismo e circa il 12 per cento dichiara di esserne vittima settimanalmente o giornalmente.
Da un'indagine sul cyberbullismo dell'università La Sapienza di Roma emerge che l'82% degli adolescenti non considera grave insultare sui social; l'86% ritiene che le conseguenze per la vittima non siano gravi; il 76% dichiara che
insulti o frasi aggressive riguardano soprattutto l'aspetto fisico, l'abbigliamento, i comportamenti; il Cismai (Coordinamento italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia) suggerisce
"due azioni da compiere subito per contenere il fenomeno: prevenire attraverso una incisiva campagna di sensibilizzazione degli adulti che spesso, chiamati in causa come genitori, tendono a minimizzare il problema e rendere consapevoli i giovani dei danni reali che possono causare, o subire, attraverso la Rete, a cominciare dalle scuole". "La legge è un passo fondamentale ma non basta, infatti, per affrontare il fenomeno" conclude il Cismai secondo cui va posta particolare attenzione anche agli aspetti della cura della vittime del cyberbullismo le cui conseguenze, secondo l'esperienza degli operatori, possono essere drammatiche.
Approfondisci su Lavoce.info e sul sito del Ministero dell'Istruzione
E ancora nella puntata di Presa diretta (Raitre), emerge quanto importanti e fondate sono le preoccupazioni sull'utilizzo dei social per i ragazzi, chi sono i loro idoli e come è organizzata l'industria della rete.