Cittadinanzattiva è tra le associazioni del comitato promotore della Campagna “Tre Leggi per la Giustizia e i Diritti: Tortura, Carceri, Droghe”, tre leggi di civiltà dirette rispettivamente ad introdurre il reato di tortura nel codice penale, a modificare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe ed a ripristinare la legalità nelle carceri sovraffollate.
Le tre proposte di legge di iniziativa popolare sono state depositate lo scorso gennaio in Cassazione e costituiscono un vero e proprio programma di governo per ripristinare la legalità nel nostro sistema penale e penitenziario.
La prima riguarda l’introduzione del reato di tortura nel codice penale e vuole sopperire ad una lacuna normativa grave del nostro ordinamento. In Italia manca infatti il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso e nonostante sia pacifico che la proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite.
Leggi la prima proposta
La seconda riguarda la legalità ed il rispetto della Costituzione nelle carceri e vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell'affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva (legge n. 251 del 2005), imponendo l'introduzione di una sorta di "numero chiuso" sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri in mancanza di posto. Necessità, questa, non più prorogabile anche alla luce della recente sentenza della Corte europea di Strasburgo che ha condannato l’Italia per “le indegne condizioni in cui i detenuti sono costretti a scontare la loro condanna”. Insieme alla richiesta di istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene anche proposta l'abrogazione del reato di clandestinità.
Leggi la seconda proposta
Infine la terza proposta riguarda le modifiche alla legge sulle droghe - che produce tanta carcerazione inutile nel nostro Paese – attraverso la depenalizzazione del consumo e la riduzione dell'impatto penale. Viene superato il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.
Leggi la terza proposta
La Campagna sulle tre leggi di iniziativa popolare prevede una raccolta di firme, già partita in tutta Italia dal 9 aprile 2013, con l’obiettivo di raggiungere il traguardo delle 50.000 adesioni.
Le Associazioni promotrici
Le tre proposte di legge sono sostenute da un vasto cartello di organizzazioni e associazioni impegnate sul fronte della tutela dei diritti umani, tra cui, oltre Cittadinanzattiva:
A Buon diritto, Acat Italia, L'Altro Diritto, Associazione 21 luglio, Associazione difensori di Ufficio, A Roma, insieme - Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Consiglio italiano per i rifugiati - Cir, Cgil, Cgil - Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Rete della Conoscenza, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic - Volontari in carcere.
Tutte le informazioni sulla campagna, i punti di raccolta firme e le iniziative in programma sono disponibili sul sito www.3leggi.it
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Legge 21 febbraio 2006 n. 49 di modifica al Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza (D.P.R. n. 309/2009). La Legge Fini-Giovanardi si caratterizza per l'inasprimento delle sanzioni relative alle condotte di produzione, traffico, detenzione illecita ed uso di sostanze stupefacenti, e per la contestuale abolizione di ogni distinzione tra droghe leggere, quali la cannabis, e droghe pesanti, quali eroina o cocaina.