Una normativa spesso farraginosa e disomogenea, procedure molto complesse, difficoltà nel chiedere i contributi e ottenere l’immediata esecuzione dei lavori, agevolazioni fiscali e economiche inefficaci o insufficienti. Sono questi i principali problemi per i cittadini che sono stati colpiti dagli eventi sismici di agosto, ottobre 2016 e gennaio 2017, secondo quanto raccolto da Cittadinanzattiva attraverso le segnalazioni giunte al servizio di consulenza e tutela PiT e l’incontro diretto con i cittadini, nel corso delle attività messe in campo dall’associazione nelle aree. Un lavoro reso possibile anche grazie alla creazione di “Presidi civici delle comunità colpite dal sisma,” proprio nelle principali località del sisma.
Ma sono anche altri gli aspetti che preoccupano molto le persone in merito ad una serie di ritardi che continuano a registrarsi: nei sopralluoghi, nell’assegnazione dei SaE, nella rimozione delle macerie, nella definizione della procedura di rilascio del contributo di autonoma sistemazione (CAS) nell’individuazione delle aree che ospiteranno i moduli provvisori. Così come la mancanza di informazioni sulle prospettive di alloggio successive all’ospitalità in strutture alberghiere, in scadenza a fine aprile.
Per dare risposte concrete a quanto segnalano i cittadini, Cittadinanzattiva lancia una serie di proposte ai diversi interlocutori interessati.
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