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In questi giorni abbiamo più volte ascoltato paragoni tra la situazione di Alitalia e l’Ilva: paragoni che consideriamo assurdi e vergognosi. Anzitutto perché l’Ilva riguardava l’economia di un territorio e un tessuto sociale che avevano già subito enormi danni in questi anni. In secondo luogo, paragonare un lavoratore di una acciaieria che guadagna 1500 euro al mese con un pilota che ne guadagna anche 6 volte di più suona davvero come una beffa. Un paragone oltretutto improprio visti i numerosi interventi a favore di Alitalia che abbiamo già visto in questi anni”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, sul futuro della compagnia aerea Alitalia dopo la bocciatura dei lavoratori del pre-accordo.


“La responsabilità, oltre che dei diversi attori in campo”, ha continuato Gaudioso, “è anche di quella parte dei lavoratori che non ha voluto rinunciare ai propri privilegi a discapito di altri assunti dopo, e dei sindacati che ne hanno difeso la posizione”.  

“Qualcuno ha poi chiesto l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Ricordiamo che la CDP gestisce il risparmio postale, che nella assoluta maggioranza dei casi è frutto del risparmio di centinaia di migliaia di pensionati. Pensare che possa servire a risanare ancora una volta i conti di Alitalia è semplicemente assurdo”.

“Così come crediamo importante il ricorso tra i lavoratori al referendum”, ha ancora aggiunto Gaudioso, “crediamo che adesso sarebbe necessario utilizzare lo stesso strumento con i cittadini per chiedere se reputino giusto investire ancora soldi pubblici per il salvataggio della compagnia.

Anche sul fronte sindacale notiamo una mancanza di senso di responsabilità e di rappresentatività: con quale legittimità gli stessi sindacati che hanno visto bocciare la proposta da loro sottoscritta si siederebbero ora al tavolo della trattativa?”

“Chiediamo un intervento del Governo a garanzia dei diritti dei migliaia di cittadini che hanno acquistato dei biglietti”, ha quindi concluso, “e una azione a tutela dei lavoratori Alitalia con i redditi più bassi  e condizioni contrattuali disagiate. Non certo a favore di chi in questi anni ha lottato solo per vedere conservati i propri privilegi.”

Alessandro Cossu

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