Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato su ospedale Vibo Valentia: illegalità diffusa, mancano gli ordinari controlli. Garanzie per il Pronto soccorso e vigilanza sui processi per le due ragazze morte
Roma, 27 ottobre 2008
“E’ l’ennesimo tassello sulla situazione dell’ospedale di Vibo Valentia, che ci lascia pieni di rabbia. In due anni non si è mosso nulla e perdura una illegalità diffusa sulla quale, nonostante la morte di tre persone, sono dovuti intervenire i Nas”, dice Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva.
"Quanto avvenuto è la testimonianza dell’assoluta mancanza di una ordinaria attività di controllo sulla sicurezza, in una struttura tra l’altro già sotto l’occhio del ciclone e sulla quale, dunque, maggiore doveva essere la vigilanza e, se necessario, l’autodenuncia da parte dei dirigenti. Ci chiediamo che fiducia possano avere i cittadini in questa sanità. Noi stessi come Cittadinanzattiva siamo parte del Comitato dei garanti del Commissario per l’emergenza sanitaria in Calabria, i cui lavori sono fermi da mesi. Per questo chiediamo la riunione immediata di tale Comitato e soprattutto garanzie certe per il Pronto soccorso dello Jazzolino, per non lasciare i cittadini sprovvisti dei servizi essenziali, in una realtà in cui sicuramente non c’è una adeguata medicina del territorio. Nello stesso tempo, chiediamo alla procura di vigilare per scongiurare la prescrizione dei due processi per Federica Monteleone ed Eva Ruscio”.