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Comunicati

Sono 117 i Comuni che hanno manifestato, entro il termine previsto, il proprio interesse ad ottenere i contributi previsti dal Fondo di 2 milioni di euro (art. 23-bis del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito nella legge 21 maggio 2021, n. 69) per realizzare sedi alternative agli edifici scolastici da destinare a seggi elettorali, al fine di evitare la sospensione delle attività didattiche, in occasione della tornata elettorale di ottobre. In totale si tratta di 510 i seggi elettorali, con il coinvolgimento di circa 300.000 elettori e di oltre 30.000 studenti che non saranno privati delle lezioni in quei giorni.
Nella maggior parte dei casi sono state individuate come sedi alternative, palestre comunali, strutture polivalenti e uffici municipali dismessi.
I contributi saranno effettivamente erogati, come stabilito dalla normativa vigente, a seguito dell’attestazione dell’avvenuto trasferimento dei seggi da parte dei Comuni interessati. 
Un battaglia che Cittadinanzattiva conduce da tempo. "Il numero di Comuni riferito dal Ministero certo non è elevato. Si può tuttavia dire che è un segnale, che si vede che comincia a crescere la sensibilità su questo tema, sia da parte degli amministratori sia dei cittadini. Se ne parla. È l’inizio di un percorso», commenta Adriana Bizzarri, Coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva in una intervista a Vita.it.

«Visto che la sensibilità adesso c’è, però, serve uno scatto. Dobbiamo assolutamente prepararci in vista delle elezioni politiche, prevedendo anche un investimento maggiore a sostegno delle amministrazioni».

L'onorevole Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera (M5s), sottolinea che altri 200 comuni, non coinvolti dalle elezioni del 3 e 4 ottobre, hanno comunicato l'intenzione di individuare sedi elettorali diverse dalle scuole: "Abbiamo chiesto al ministero dell'Interno di reperire fondi per il 2022 e per il 2023", ha detto Brescia, "nei prossimi due anni tutti i comuni italiani dovrebbero andare al voto per consultazioni referendarie e politiche".

La strada è aperta, bisognerà continuare a percorrerla. 

Aurora Avenoso

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