Vogliamo una legge che metta al centro il diritto all'autodeterminazione dell'individuo. Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato in audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera sul ddl sul testamento biologico.
"La proposta di legge attualmente in discussione mortifica il diritto all'autodeterminazione dei cittadini, poiché le scelte da essi sottoscritte con le Dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno comunque riconosciute come vincolanti". E' questo uno dei principali nodi critici sollevati oggi da Cittadinanzattiva, convocata in una audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulla proposta di legge sul testamento biologico.
"Al contrario chiediamo che sia riconosciuto pienamente il principio di autodeterminazione del cittadino, attribuendo valore vincolante alle Dichiarazioni anticipate di trattamento da lui espresse, pur riconoscendo al personale sanitario il diritto all'obiezione di coscienza. E' necessario garantire il pieno rispetto della volontà del paziente anche nel passaggio da "cosciente a incosciente" e promuovere l'importanza del principio dell'alleanza terapeutica nel rapporto medico paziente".
L'analisi del ddl, presentato questa mattina, è frutto di un seminario di confronto promosso proprio da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, a cui hanno partecipato esponenti del mondo scientifico e delle principali organizzazioni di tutela dei diritti dei cittadini e delle persone con disabilità.
"Accanto a questi principi generali, crediamo sia necessario fare distinzione tra alimentazione e nutrizione artificiale e che quest'ultima sia riconosciuta come vero e proprio trattamento medico e dunque possibile oggetto delle Dat".
Cittadinanzattiva ha inoltre sottolineato come ad una importante dichiarazione generale, come quella di voler tutelare la vita anche nella fase terminale, non si sia poi dato seguito nelle politiche sanitarie, attraverso uno stanziamento apposito di fondi e una riformulazione dei LEA, rischiando così che questa resti una dichiarazione, priva di effettività.
Cittadinanzattiva infine chiede l'avvio di studi osservazionali, volti a migliorare le conoscenze scientifiche sugli stati vegetativi e sia riconosciuto un ruolo specifico alle Organizzazioni civiche di tutela dei diritti dei cittadini, dei pazienti e delle persone con disabilità, con riguardo, ad esempio, alla stesura dei consensi informati, nonché nei casi di controversia tra il fiduciario e il medico curante .