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La sicurezza nella pratica medica e diagnostica protagonista del secondo spot per i trent'anni del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. Circa una su cinque le segnalazioni sul tema.

Sostienici, non lasciare i tuoi diritti solo sulla carta.

 

 

14 giugno 1980. E' questa la data che sancisce ufficialmente la nascita del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, con la sottoscrizione della prima “Carta dei diritti del cittadino malato” in una affollata Piazza del Campidoglio a Roma.

In occasione della celebrazione del trentennale, è online il nuovo sito www.tribunaledirittimalato.it, attraverso cui è possibile avere continui aggiornamenti sui principali temi sanitari, le prese di posizione, analisi, nonché gallerie fotografiche che ripercorrono questi trent'anni, testimonianze delle attività e dell'impegno delle sezioni locali, nonché i video e gli spot audio promozionali. Da oggi è online il nuovo spot che mette al centro il diritto alla sicurezza e una breve storia sulla evoluzione della tutela di questo diritto.

“Sostienici, non lasciare i tuoi diritti solo sulla carta” è lo slogan con cui si festeggiano i trent'anni di attività, slogan che pone al centro, ancora una volta i diritti dei cittadini, sanciti all'interno della “carta Europea dei diritti del malato”, evoluzione delle carte promosse in questi anni, e sostenuta con voto a larghissima maggioranza anche dal Parlamento Europeo. Il TDM ha inoltre ricevuto nel 2006 la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica e, l'anno successivo, il Premio del Comitato Economico Sociale Europeo.

Il Tribunale per i diritti del malato nasce appunto per tutelare e promuovere i diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali e per contribuire ad una più umana, efficace e razionale organizzazione del servizio sanitario nazionale. Il TDM è una rete costituita da cittadini comuni, ma anche da operatori dei diversi servizi e da professionisti, che si impegnano a titolo volontario (circa 10.000). Opera mediante 300 sezioni locali, presenti su tutto il territorio nazionale, attive negli ospedali e nei servizi territoriali; una struttura centrale, che coordina le attività della rete e promuove le iniziative nazionali;gruppi tematici, a livello nazionale, regionale e locale, collegati a specifici programmi; il Progetto integrato di Tutela - Pit salute (0636718.444)- servizio di informazione, consulenza e assistenza gratuita ai cittadini sui servizi sanitari e socio-assistenziali, attivo sia a livello nazionale che regionale e locale.

I numeri. In quasi un caso su cinque le segnalazioni giunte riguardano presunti errori medici o diagnostici, confermandosi come il principale problema segnalato dai cittadini. Tra le tipologie di sospetti errori figurano gli interventi (53%) le diagnosi errate (26%). La gran parte si registra in strutture pubbliche (88%). Sette le aree specialistiche maggiormente interessate da presunti errori medici, nell’ordine: ortopedia (17,5%), oncologia (13,9%), ginecologia e ostetricia(7,7%), chirurgia generale ed oculistica (5,4%), odontoiatria (5,2%), emergenza e pronto soccorso ( 2,8%).Della totalità delle segnalazioni pervenute sul tema, solo 28 cittadini su 100 richiedono specifica consulenza medico legale in vista di una eventuale azione legale. Mentre la gran parte dei cittadini (72%) desidera principalmente segnalare l’accaduto ed ottenere informazioni, orientamento e tutela, anche con modalità che esulano da sedi giudiziarie. Nei casi in cui di fatto non si rileva un vero e proprio errore, quello che è messo sotto accusa dai cittadini attiene al delicato equilibrio della relazione medico – paziente (33,5% ) ed una sempre più carente umanizzazione delle cure (20,2%).

L’attività del TDM è volta alla ricerca delle soluzioni finalizzate a rimuovere situazioni di sofferenza inutile e di ingiustizia, non esclude la protesta pubblica e il ricorso all’autorità giudiziaria, ma privilegia l’esercizio dei poteri di interpretare le situazioni, di mobilitare le coscienze, di rimediare agli intoppi istituzionali e infine di conseguire nel più breve tempo possibile i cambiamenti materiali della realtà che permettano il soddisfacimento dei diritti violati. L’attività è attuata senza fini di lucro.

Redazione Online

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