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Comunicati

Campagna I diritti alzano la voce:
“Manovra finanziaria iniqua,si eviti almeno di distruggere le politiche sociali”

Maggioranza e opposizione si accordino su un emendamento che permetta di incrementare il Fondo nazionale per le politiche sociali
e rifinanziare il Fondo per le non autosufficienze

 

Il paese è sull’orlo del baratro, la manovra finanziaria va approvata subito. Ma almeno si eviti di dare il colpo di grazia ai servizi e alle prestazioni sociali. La campagna I diritti alzano la voce – promossa da 25 organizzazioni del volontariato e del terzo settore italiani ­– ritiene sbagliata e, soprattutto, fortemente iniqua la manovra che si sta per approvare in Parlamento. In particolare, il nuovo pesante taglio imposto alle Regioni e agli Enti locali si tradurrà, senza alcun dubbio, nella riduzione o cancellazione di numerosi servizi essenziali per la collettività. Ancora una volta, si sceglie di non tutelare i diritti sociali dei cittadini, e in particolare di quelli più deboli, e di favorire i ceti e gli interessi più forti.

“Chiediamo a maggioranza e opposizione”, dichiara Lucio Babolin, portavoce della campagna I diritti alzano la voce, “di accordarsi su un emendamento che reintegri il fondo nazionale per le politiche sociali, sceso quest’anno alla risibile cifra di 210 milioni, per riportarlo almeno ai 517 del 2009, e che rifinanzi il fondo per le non autosufficienze, per almeno 400 milioni di euro. Si tratta di cifre del tutto inadeguate rispetto ai problemi che i cittadini devono fronteggiare, ma darebbero almeno il segno di un non accanimento verso chi è già in grande difficoltà.”

“I soldi”, continua il portavoce della campagna, “si possono trovare anche destinando a questo fine il 3% delle spese di pubblicità annue per i giochi, invece di finanziare uno strumento come la Social Card che, nella versione predisposta dal Governo, è nel suo stesso impianto mal concepito. Più in generale, riteniamo che le risorse disponibili vadano impiegate per sostenere il sistema delle politiche sociali definito nella legge 328/2000, che prevede una corresponsabilità di enti pubblici e soggetti del terzo settore, perché solo questo sistema è in grado di garantire diritti esigibili su criteri universalistici.”

“Ci aspettiamo in particolare dai partiti e dagli esponenti politici che hanno condiviso le ragioni della mobilitazione del 23 giugno scorso, promossa dalla nostra campagna a dal Forum del Terzo Settore,” conclude Babolin, “un’attivazione che vada nella direzione da noi indicata.”

 

Promuovono la campagna: Antigone, Arci, Arciragazzi, Associazione Città visibile, Associazione Familiari Alzheimer Pordenone Onlus, Associazione Welcome, Auser, Centro Iniziative e Ricerche Euromediterraneo (Cirem) - Napoli, Cittadinanzattiva, Comitato Diritti Civili delle Prostitute, Comunità Saman, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca), Emmaus Italia, Erit Italia, Eurocare Italia, Federazione Internazionale “Città sociale” - Campania, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish), Federazione Italiana Organismi per le Persone senza Dimora (fio.PSD), Federazione Scs/Cnos, Forum Droghe, Ires Campania, Jesuit Social Network (Jsn) Italia, Lunaria, Movi, Movimento Rinnovamento democratico, Solidarietà e Cooperazione - Cipsi.
Redazione Online

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