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Tribunale per i diritti del malato su “pagella” operatori SSN: per i cittadini l'umanizzazione delle cure e i comportamenti degli operatori restano area “grigia”


I dati diffusi oggi fotografano una situazione diversa da quella che ci segnalano in molti casi i cittadini italiani. Infatti, sebbene si sia fatto molto sul fronte di aspetti come puntualità, cortesia e disponibilità nei confronti dei pazienti, la strada da fare è ancora molta”. Queste le dichiarazioni di Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

Infatti, come emerge dal recente Rapporto Pit Salute, “Diritti, non solo sulla carta”, presentato lo scorso 18 novembre in occasione del Trentennale dell'organizzazione, l'umanizzazione delle cure resta un tema ancora molto sentito.

In 14 anni di Pit Salute, il tema della umanizzazione delle cure registra un trend sostanzialmente stabile, attestandosi all’8% delle segnalazioni dei cittadini: dal 1996 ad oggi la crescita è stata molto modesta, pari al +1% (9% nel 2009).

La mancata umanizzazione è scambiare il nome di un paziente con un numero di un letto, è passare velocemente vicino al dolore di una persona e non accorgersi che sta soffrendo, è dire la parola sbagliata nel momento sbagliato, è soprattutto non fare quel gesto di attenzione che andrebbe fatto.

Incuria, comportamenti del personale, maltrattamenti, dolore inutile e violazione della privacy, sono i cinque aspetti considerati in questo ambito dell’analisi.

Il più segnalato è stato l’incuria (49% nel 2009, +5% circa rispetto al 2008 e alla media dei 14 anni), intesa come mancanza di attenzione e “cura” verso le persone assistite, non lavate, o cambiate in modo inadeguato, non aiutate ad alzarsi dal letto o a muoversi per evitare lesioni da pressione. Pensiamo a persone non autosufficienti e ricoverate in lungodegenza o residenze sanitarie assistite. Altrettanto numerosi sono stati i casi di comportamenti inadeguati del personale (40,6% nel 2009, +1,1% rispetto al 2008 e +2,4% rispetto alla media 1996-2009): poca pazienza, frasi poco garbate, più da parte dei medici che degli infermieri, anche se i casi che riguardano questi ultimi stanno aumentando.

Redazione Online

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