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I cittadini premiamo la sanità dal volto umano. Alla ASL TO 1 di Torino la IX edizione del Premio “Andrea Alesini”, attribuito dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva alle buone pratiche nella sanità. Riconoscimenti anche a Trento e Parma.

Snellimento delle procedure per il rilascio veloce di autorizzazioni per prodotti di assistenza protesica ed integrativa. Assistenza ospedaliera nei reparti pediatrici comprensiva - tra l’altro - di scuola, giochi, assistenza h24 per le emergenze e controllo del dolore. Nuovi approcci per coinvolgere attivamente gli utenti del servizio di salute mentale e i relativi familiari. Ecco tre esempi di buona sanità dal volto umano apprezzata dai cittadini e premiati oggi a Roma nell’ambito del trentennale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

Ad aggiudicarsi l’annuale edizione del Premio “Andrea Alesini” istituito da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, e realizzato grazie al sostegno di Farmindustria, è il progetto “Facciamo girare la carta e non i cittadini!” del servizio di Assistenza Protesica Integrativa della ASL TO1 (Torino): una procedura informatizzata permette il rilascio di autorizzazioni per il ritiro di prodotti di assistenza protesica ed integrativa (pannoloni, cateteri, carrozzine) direttamente presso il fornitore di fiducia dei cittadini  (farmacia, parafarmacia, tecnico sanitario) senza nessun passaggio all’ASL di residenza, con risparmio di tempo per i cittadini, e di operatori impegnati per la stessa struttura sanitaria. Un rimedio facilmente replicabile che in un sol colpo abbatte costi, tempi di attesa e burocrazia!

Secondo classificato, il progetto “Utenti Familiari Esperti” (UFE) dell'Unità Operativa n. 2 di Psichiatria di Trento: gli UFE sono circa 50 tra utenti e familiari che hanno acquisito consapevolezza del loro sapere esperienziale e sono dotati di affettività, disponibilità e motivazione tali da poter fornire in modo strutturato e continuativo delle prestazioni nelle diverse aree di attività del locale Servizio di Salute Mentale: a fianco degli operatori, sono impegnati dal front office al call center, dall’accompagnamento nelle strutture residenziali alla co-gestione delle situazioni di crisi, dalle azioni di sensibilizzazione nelle scuole alla facilitazione dei cicli di incontro con le famiglie.

Terzo classificato, il progetto “Giocamico” a cura del Dipartimento Materno-Infantile dell’azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma: attraverso numerose attività, viene modificata la percezione spesso “spaventosa” dell’ospedalizzazione da parte dei bambini ricoverati, riconoscendo nel gioco un loro diritto fondamentale. Grazie all’attività di 200 volontari, il progetto ha anche avvicinato l’ospedale alla comunità, mostrando come tutti possano partecipare attivamente al benessere dei pazienti, dedicando anche soltanto una piccola porzione del proprio tempo libero.

In totale oltre 140 i progetti che hanno partecipato al Bando delle Buone pratiche per l’umanizzazione delle cure, reso possibile grazie al contributo della Fondazione Amgen, con lo scopo di favorire la conoscenza e la diffusione di buone pratiche esistenti nel nostro Paese che possano aiutare a migliorare la gestione dei Servizi Sanitari, esperienze a cui ispirarsi per migliorare l’umanizzazione dei servizi sanitari.

Redazione Online

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