Associazioni Consumatori su vicenda Ponzellini:
recuperare i soldi della BPM rubati ai risparmiatori
Dalla Banca Popolare di Milano giunge l'ennesimo caso di finanza corrotta e irresponsabile, dannosa per i risparmiatori e per tutto il sistema bancario.
In una nota congiunta, Adusbef, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Movimento Consumatori prendono posizione sul malaffare bancario portato alla luce dalla magistratura.
Le notizie di questi giorni relative all'arresto di Massimo Ponzellini, ex presidente della BPM, delineano un sistema di redistribuzione delle risorse rovesciato, nel quale i soldi dei risparmiatori venivano utilizzati dal banchiere per sostenere politici amici e gruppi malavitosi. Una sorta di Robin Hood al contrario.
In sostanza, mentre da una parte ai cittadini vengono chieste mille garanzie per ottenere dei crediti anche modesti, a parlamentari e mafiosi sono elargite somme cospicue senza alcuna verifica della effettiva finanziabilità delle società. Ne emerge un sistema di favori e scambi incrociati dal quale i primi ad essere penalizzati sono proprio i risparmiatori. Chiediamo, pertanto, in primo luogo, il recupero del maltolto e la restituzione ai clienti della banca.
La vicenda conferma una volta di più l'incapacità degli organi di vigilanza e controllo del settore bancario di intervenire prontamente per tutelare da una parte i risparmiatori direttamente coinvolti, e dall'altra un sistema bancario da anni ai minimi storici per popolarità e trasparenza.
La Banca popolare di Milano, tra l'altro, non è nuova a simili scandali. Per anni, infatti, sono andate avanti, malgrado ripetute segnalazioni a Antitrust, Consob e Banca d'Italia da parte delle Associazioni dei Consumatori, sospette attività compiute in seno alla banca, ad esclusivo beneficio di solo alcuni soci, riuniti nell'associazione "Amici della BpM" e rappresentanti solo del 2-3% del capitale sociale, relegando ai margini gli interessi legittimi dei piccoli risparmiatori.