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Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato su ricerca Agenas: i dati confermano nostro allarme lanciato nel 2011. Ora si passi dal salasso dei cittadini ad una reale lotta agli sprechi. Il SSN resti universale.

“Nel luglio 2011, con la campagna Sos Ticket, avevamo denunciato il rischio che l’introduzione dei superticket avrebbe danneggiato i diritti dei cittadini e il Servizio Sanitario Nazionale. I dati diffusi oggi da Agenas confermano quei nostri timori, rendendoli evidenti con la forza dei numeri. Non possiamo che condividere l’allarme lanciato dal Presidente di Agenas Bissoni”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.

“E’ urgente l’apertura da parte del Ministro della Salute, non solo ad un confronto con le Regioni, ma anche con i cittadini e le organizzazioni civiche, a meno che l’intenzione non sia quella di voler mettere la parola fine al nostro modello di SSN, improntato all’universalismo e accessibilità. Quanto peseranno sul nostro servizio sanitario in futuro le rinunce a curarsi che i cittadini fanno oggi?”

“Il paventato nuovo aumento dei ticket dal 2014 andrebbe ad aggiungersi ad ulteriori sacrifici che saranno richiesti ancora una volta ai cittadini onesti su altri fronti, come Tares, IMU, compartecipazione alle spese per l’istruzione”, ha aggiunto ancora Gaudioso. “Un salasso che come dimostrano anche i dati di oggi, porterà gli italiani a curarsi meno e ad incidere in futuro di più sulle casse dello Stato. E’ arrivato il momento di smetterla di ricorrere sempre alle tasche dei cittadini, o a politiche di riduzioni lineari del finanziamento alle politiche sociali e sanitarie, mettendo in campo una seria politica di lotta agli sprechi e alle tante caste che nel nostro Paese in questa crisi gravissima non solo continuano a vivere, ma prosperano allegramente.

"E’ necessario recuperare la cultura della programmazione, in particolar modo nel settore socio-sanitario", ha concluso Gaudioso, "I cittadini stanno pagando da anni un welfare che abbiamo definito insostenibilimente leggero, come testimonia la spesa di circa 14000 euro medi annui a cui devono far fronte le famiglie con persone affette da una patologia cronica o rara". 

Alessandro Cossu

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