La cultura carceraria è fatta di tradizioni consolidate che si tramandano da decenni. Occhi che esprimono consenso o riprovazione, la negatività di certi gesti che la scaramanzia condanna, parole che fanno parte di un gergo che nasce nei quartieri disagiati e viene assimilato dalle mura dei penitenziari. E poi esistono le canzoni che narrano di amori lacerati e di sesso non consumato o di ricordi di momenti intensi mai più vissuti. Ed infine le poesie, quelle dedicate alle proprie donne che ancora aspettano o che, invece, hanno scelto di vivere una esistenza senza più legami.
Lo spettacolo sarà preceduto da un momento di confronto a cui sono stati invitati a partecipare la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e il Vice Capo Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Massimo De Pascalis.
L’opera teatrale è scritta da Antonio Turco, Cosimo Rega e Paolo Mastrorosato con la sceneggiatura di Mimmo Miceli.
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