“Mettere mano ai ticket sanitari è una priorità per i cittadini e per il rilancio del Servizio sanitario pubblico”, commenta Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. Dal nostro Rapporto PIT Salute, emerge infatti come il peso economico dei ticket sia la principale voce di segnalazione relativa ai costi delle cure e gli stessi, da misura di compartecipazione alla spesa, si sono trasformati in un vero e proprio ostacolo all'accesso ai servizi sanitari, soprattutto nelle Regioni con servizi in affanno e minore ricchezza pro-capite.
Inoltre, l’effetto combinato di ticket, superticket e tempi di attesa per una serie di prestazioni più a basso costo hanno reso il servizio sanitario pubblico meno concorrenziale rispetto al privato, con uno spostamento delle risorse derivanti dal gettito del ticket dal primo al secondo e un chiaro depauperamento del SSN.
“Per questo – continua Aceti - chiediamo al Ministro Grillo, che ha annunciato di voler rivedere il sistema dei ticket, di farlo attraverso il confronto con le organizzazioni civiche, e a partire da tre mosse:
- ·abrogare il superticket nella prossima Legge di Bilancio;
- · riscrivere i criteri di riparto, proposti dalle Regioni, del Fondo di 60 milioni di euro del superticket al fine di una maggiore equità e sostegno alle fasce di popolazione più vulnerabili;
- ·rivedere l’intera normativa in materia di esenzione dai ticket, dando più centralità all’equità.