Come Cittadinanzattiva siamo rimasti amareggiati e delusi come tanti alla notizia dell’intervento della Magistratura sul Centro Polivalente Norcia 4.0 realizzato a Norcia dall’architetto Stefano Boeri in seguito alla raccolta fondi “Un aiuto subito” promossa da La 7 e dal Corriere della Sera
Amareggiati e delusi perché togliere alla popolazione di Norcia una struttura polivalente utilizzata per le tante funzioni della fase post emergenziale ha un po’ il sapore di una beffa: “piove sempre sul bagnato” o “chi è già abituato a soffrire, può continuare a farlo”.
La nostra organizzazione è rispettosa delle prerogative e del ruolo della Magistratura e mai si permetterebbe di pronunciare frasi minacciose come se ne sono anche sentite in questi giorni nei confronti degli inquirenti del Tribunale di Spoleto: certo però che se l’assunto di partenza , come anche nel caso del Centro polivalente di Ancarano, è che una struttura siffatta non svolge funzioni essenziali nella fase post sisma , allora sono proprio i presupposti che debbono essere chiariti.
La Protezione Civile lo ha ricordato a tutti: “L’ordinanza 389 del 28 agosto 2016 consente di realizzare strutture temporanee per assicurare, tra le altre cose, la continuità dei servizi pubblici”. Quanto alla contestazione della procura sul carattere non provvisorio dell’opera, “l’Unione Europea dopo L’Aquila ha chiarito che le opere provvisorie possono essere utilizzate fino alla fine della ricostruzione”.
Abbiamo vissuto con gli amici di Ancarano (paesino in Comune di Norcia completamente distrutto dal terremoto del 2016) le speranze, la gioia, la fiducia estrema riposte nei confronti del progetto di realizzazione di una struttura polivalente che, come accaduto nel caso di Campi di Norcia, poteva rivelarsi fondamentale per ricostruire relazioni , senso di comunità, coraggio,fiducia reciproca. Anche nel caso di Ancarano, il progetto si era concretizzato grazie alla solidarietà del popolo italiano.
Siamo di fronte a terribili choc per una popolazione già tanto provata.
Auspichiamo pertanto che la Magistratura riveda modificandola la disposizione del sequestro e , pur continuando l’indagine, sia data la possibilità alla popolazione di utilizzare il Centro polivalente Norcia 4.0 (per i Consigli comunali, per le attività teatrali, per le riunioni comunitarie): non c’è lucro in queste attività, nessuno ci specula, nessuno ci guadagna. C’è una comunità che ricostruisce se stessa nell’incontro e nella condivisione.
Auspichiamo inoltre che venga avviata una riflessione sulle normative urbanistiche ovviamente non nel senso di togliere i vincoli all’interno di un patrimonio ambientale unico nel contesto europeo. Stiamo però parlando di territori dove la gente deve tornare a vivere. Bisogna capire come.
Se il tema è che non si potrà ricostruire dappertutto “COM’ERA DOV’ERA’” per evidenti problematiche legate alla microzonazione sismica o all’entità della distruzione avvenuta, si evidenzia però che anche un “COM’ERA DOVE SARÀ” se non si capisce a chi verrà affidata la valutazione , possa apparire molto preoccupante.
Per finire , una necessaria precisazione: la fase emergenziale non giustifica mai la logica di “Un uomo solo al comando” rifiutandosi al confronto , alle critiche costruttive, al dialogo.
E’ vero, bisogna decidere in fretta in certi momenti, ma forse un confronto con le organizzazioni dei cittadini e con le associazioni ambientaliste, invece di sbattere loro la porta in faccia come in taluni casi è accaduto, avrebbe evitato di intraprendere strade che si sono poi rivelate pericolose.
Come Cittadinanzattiva abbiamo preso atto di certi atteggiamenti dell’Amministrazione Comunale di Norcia perché non ci sembrava opportuno aprire conflittualità in una fase tanto difficile, per rispetto nei confronti della popolazione e della tragedia vissuta
Ma non dimentichiamo che alla presentazione, a dicembre 2016, del Report nel quale parlavamo delle evidenti criticità emerse nella gestione post sisma e delle problematiche della gente abbandonata negli hotel sul Lago Trasimeno, siamo stati tacciati dall’Amministrazione Comunale di Norcia di “estremismo” e “malafede”.
Lo dicevamo, abbastanza inascoltati ahimè, a luglio dell’anno scorso all’allora Commissario Vasco Errani a proposito delle polemiche sul centro commerciale di Castelluccio: “occorre attivare un grande percorso di partecipazione e di progettazione condivisa, con degli appositi animatori civici e con le necessarie risorse. Non grandi progetti creati a tavolino dalle archi-star o dagli economisti-star ma un percorso di condivisione e dialogo (anche con le archi-star) , mettendo a confronto le nostre idee di futuro.”
Per non piangere, poi, sul latte versato.