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Editoriali

"La fine della vita appartiene a ogni essere umano tanto quanto la vita, porta con sé i medesimi diritti alla dignità e alla autodeterminazione e in più aggiunge l’urgenza dell’ascolto dei desideri e delle volontà autentiche degli ultimi istanti. Succede invece che quando questo argomento si fa spazio, spesso in modo drammatico, nel dibattito pubblico chi prende la parola lo fa in modo ideologico, sulla base di appartenenze politiche o religiose, di posizioni più o meno laiche, di fedi più o meno assolute e finiscono per prevalere contrapposizioni che non portano a nulla.

Colpisce il modo in cui tutto questo avviene da anni ormai: quando il tema entra nella discussione pubblica, sembra che ci si allontani dalla domanda su di sé, sul proprio fine vita, sul diritto all’ascolto che ci si vorrebbe veder riconosciuto. E di fatto ancora oggi nessuno di noi ha un pieno diritto di scelta su di sé". Così si apre l'intervento di Francesca Moccia per il blog di Cittadinanzattiva sull'Huffington Post. In queste ore è in discussione alla Camera dei Deputati la legge Bazoli-Provenza sul fine vita, dopo la  decisione della Corte Costituzionale che alcuni giorni fa ha dichiarato inammissibile il quesito referendario sull’omicidio del consenziente.

Francesca Moccia

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