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Editoriali

il treno neve 2015 02 25

Muoversi nella stagione della neve può sembrare scontato, ma non lo è assolutamente e non lo è stato lo scorso week end per migliaia di cittadini italiani. Sull’Italia è arrivato il vento siberiano, da trent'anni non visitava così intensamente il nostro Paese, e con lui la neve, e la rete ferroviaria ha mostrato tutte le sue falle ed è andata in tilt.
Ritardi, che è ingiusto e riduttivo definire tali, anche di oltre 500 minuti, cancellazioni a raffica e convogli bloccati, senza riscaldamento, in mezzo al nulla e alla neve. Scarsa preparazione da parte dell’azienda o reale difficoltà? Probabilmente entrambi.

 

Anche se in molti altri paesi i treni, con la neve viaggiano eccome, e così, consumatori e istituzioni, in questa situazione alleati, hanno vissuto disagi pesantissimi e si stanno muovendo di conseguenza. Il bollettino di guerra è impressionante. A Bologna ha nevicato circa mezzo metro, e questo ha bloccato lo scalo ferroviario che è lo snodo principale e fondamentale tra Nord e Sud del Paese.

 

Dal 1 febbraio ad oggi ben sei treni hanno subito ritardi che vanno dalle 8 alle 18 ore. Le tratte sotto accusa sono Bologna-Rimini del 1 febbraio (8 ore di ritardo); Milano-Pescara del 1 febbraio (10 ore di ritardo); Milano-Ancona del 1 febbraio (9 ore di ritardo); Roma-Pescara del 3 febbraio (17 ore di ritardo); Roma-Cassino del 4 febbraio (12 ore di ritardo); Roma-Avezzano del 4 febbraio (18 ore di ritardo) e possiamo affermare che si tratta di interruzione di pubblico servizio.

In Piemonte sono stati soppressi 200 treni, il 25% di quelli teoricamente circolanti, e su tratte importanti come la Torino-Milano o  ritardi sono stati anche di 3 ore. Convogli cancellati anche in Liguria, mentre a Bologna hanno circolato per due giorni  solo la metà dei treni in calendario.

La Regione Liguria ha presentato una denuncia per interruzione di pubblico servizio alla Magistratura. A firmarla l’assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco, che accusa Trenitalia e Rfi di aver violato gli articoli 331 e 340 del codice penale. La Regione sta poi valutando le sanzioni da comminare a Trenitalia.

Il tratto ferroviario Roma-Viterbo è stato bloccato per ore e centinaia di pendolari sono stati fatti scendere in marcia lungo binari. Scene da grande freddo siberiano? No, Italia, Lazio 2012!

In questi giorni, sono giunte molte segnalazioni alle associazioni dei consumatori su ritardi e treni soppressi nelle tratte regionali, utilizzate dai pendolari, soprattutto in Emilia-Romagna e Marche.

Mentre la casella di posta elettronica di Trenitalia per i rimborsi è piena, l’azienda ha già stilato un prospetto di rimborsi senza ascoltare le associazioni dei consumatori: rimborso integrale del biglietto per chi ha rinunciato a partire e indennità di ritardo: il 25% per ritardi tra i 60 e i 119 minuti, del 50% tra i 120 e i 239 minuti e del 100% oltre i 240 minuti.

E’ necessario e doveroso aprire un tavolo di un tavolo di confronto e valutare rimborsi e indennizzi per i viaggiatori della lunga percorrenza e per i pendolari con le associazioni dei consumatori con una particolare all’interruzione del servizio universale.

Morale della vicenda. Nel 2012 la fragilità della rete ferroviaria italiana che si è palesata in questi giorni è una vera emergenza nazionale e sarebbe giunto il momento di discuterne con i consumatori e renderli partecipi nei processi di governance del servizio.

Tina Napoli, coordinatrice programmi e campagne politiche dei consumatori

Tina Napoli

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