Menu

Editoriali

Voto

Una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per introdurre le primarie come strumento obbligatorio per la scelta dei candidati. Introdurre il Collegio uninominale per togliere dalle mani dei partiti la scelta degli eletti. Rinnovare la politica attraverso la partecipazione diretta dei cittadini per liberarla dal monopolio dei partiti. Avviare la creazione di Comitati locali di Liberalitalia in tutto il Paese.
 

Sono questi i primi obiettivi del Comitato Liberalitalia, presentato oggi alla stampa a Roma. Il Comitato, promosso da Cittadinanzattiva, Associazione nazionale per il Partito Democratico e Modem, associazione di professionisti della comunicazione, si definisce “lobby civica”, autonoma, indipendente dai partiti e trasversale.

“La base di qualsiasi riforma è il collegio Uninominale, perché permette ai cittadini di scegliere davvero i propri eletti e di costringere questi ultimi a rispondere delle loro azioni di fronte agli elettori. Siamo d’accordo sul referendum e siamo parte del Comitato referendario”, ha dichiarato Gregorio Gitti, Presidente dell’Associazione Nazionale per il Partito Democratico, “Il referendum è uno strumento di democrazia diretta che offre ai cittadini la possibilità di esprimersi su un esito ormai largamente condiviso nel Paese: un sistema bipolare per la democrazia italiana. Una evoluzione che può spingersi sino ad un sistema bipartitico. Il prossimo 24 aprile inizieremo a raccogliere le firme, e nessuno ci convincerà a postecipare questo appuntamento. La riforma della politica non è rinviabile”.
“Non siamo e non vogliamo fare un partito politico”, ha dichiarato Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Puntiamo all’apertura di uno spazio civico nella politica, un luogo cioè dove si mettano al centro i bisogni dei cittadini e non quelli dei partiti. Come Comitato ci impegneremo su diversi temi: per l’introduzione delle Primarie come sistema ordinario per la scelta dei candidati; a favore del referendum elettorale; per sostenere il processo delle liberalizzazioni, con l’introduzione di un forte sistema di contrappesi che garantisca la tutela dei diritti dei cittadini. Da ultimo, non certo per importanza, sosterremo la Riforma della Pubblica Amministrazione. E in questa battaglia siamo al fianco della proposta del Professor Ichino: far valutare la pubblica amministrazione dai cittadini attraverso obiettivi misurabili e raggiungibili è la vera rivoluzione”.
“Nella politica italiana si avanza per cooptazione e per visibilità”, ha dichiarato Pino Nazio, portavoce dell’Associazione Modem. “Noi siamo qui perché vogliamo costruire spazi per la comunicazione di tutti. Per affermare il diritto a comunicare. Per garantire ai cittadini spazi di accesso sempre maggiori per le organizzazioni civiche e per la pubblicità a fini sociali; promuovere la sperimentazione e la libertà di espressione; coinvolgere i cittadini nella definizione dei contratti di servizio radiotelevisivo; introdurre strumenti di valutazione civica della qualità del servizio offerto e degli operatori dei media; promuovere processi di conoscenza, formazione, informazione che garantiscano il dialogo con gli utenti”.
“Vogliamo aprire nuovi spazi di partecipazione dei cittadini”, ha concluso Serse Soverini, dell’APD. “la riforma della politica è necessaria, e non tutto ciò che viene dalla società civile può essere semplificato in antagonismo”.

Redazione Online

Iscriviti alla newsletter

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido


Valore non valido

Valore non valido