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Editoriali

punto_05_02_09Anche se avrebbero diritto all'applicazione di una norma che semplifica la loro vita, molti cittadini continuano a essere ingiustamente chiamati a visita per vedere riconfermata una patologia che purtroppo non potrà migliorare. È questa in estrema sintesi la situazione paradossale che sta vivendo la maggior parte dei pazienti interessati dalla legge 80 del 2006.

Cittadinanzattiva, oltre ad aver avviato insieme con molte altre organizzazioni una campagna di mobilitazione e informazione, ha inviato a Ferruccio Fazio, Sottosegretario al Lavoro, alla Salute e alle Politiche sociali e a Renato Brunetta, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, una lettera con alcune proposte finalizzate a favorire e sostenere l'applicazione della legge 80.

Questo testo, varato grazie anche a una massiccia campagna di mobilitazione di numerose organizzazioni civiche, prevede infatti che tutte le persone affette da patologie o menomazioni destinate ad aggravarsi o stabilizzate, e indicate in un apposito elenco, non debbano più essere sottoposte alla "chiamata" periodica per vedersi accertato il proprio stato di salute. Con il Decreto 2 agosto 2007, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ed il Ministero della Salute hanno individuato l'elenco di 12 condizioni patologiche (revisionabile ogni anno) rispetto alle quali sono escluse le visite di controllo. Ciononostante, i cittadini vengono chiamati a visita e, in attesa della visita, si vedono sospesi i benefici economici legati alla loro patologia, che, invece, spetterebbero loro d'ufficio. Ecco riprodotto qui di seguito il testo della lettera con la quale Cittadinanzattiva ha chiesto l'intervento delle istituzioni competenti a sostegno dell'applicazione della legge e una nota disponibile da scaricare in cui avanza proposte specifiche e concrete.

Tonino Aceti
Coordinatore del Cnamc (coordinamento delle associazioni dei malati cronici)

 

LA LETTERA

Prof. Ferruccio Fazio,Sottosegretario di Stato al Lavoroalla Salute e alle Politiche Sociali con deleghe alla Salute

Prof. Renato Brunetta,Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione

Oggetto: mancata applicazione della Legge 9 marzo 2006, n. 80 e del Decreto Ministeriale 2 agosto 2007 "Individuazione delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante."

Egregio Professore,

come da accordi intercorsi, Le comunichiamo le soluzioni individuate da Cittadinanzattiva volte a garantire l'effettiva applicazione da parte delle ASL delle disposizioni previste dall'articolo 6 (Semplificazione degli adempimenti amministrativi per le persone con disabilità) della Legge 9 marzo 2006, n. 80 e dal Decreto Ministeriale 2 agosto 2007 "Individuazione delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante."

In particolare reputiamo necessario che il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in stretta collaborazione con il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione, sostenga l'approvazione in sede di Conferenza Stato-Regioni delle seguenti azioni:

  1. prevedere tra i provvedimenti da adottare da parte delle Regioni per l'accesso al finanziamento integrativo del Servizio Sanitario Nazionale a carico dello Stato, per gli anni 2010 e 2011, rispetto a quello del 2009 (art. 79 comma 1 e 1-bis Legge 6 agosto 2008, n. 133), specifiche misure volte a garantire l'effettiva applicazione, da parte dei Direttori Generali delle ASL, delle disposizioni di cui all'articolo 6 della Legge 9 marzo 2006, n.80 e del Decreto Ministeriale 2 agosto 2007 "Individuazione delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante", come:

- specifici protocolli d'intesa tra Assessorati regionali alla Salute ed INPS, volti a favorire la gestione informatica delle pratiche d'invalidità civile;
- programmi di verifica sullo stato di attuazione delle norme in oggetto attraverso la collaborazione con l'INPS, e promuovendo la partecipazione delle Organizzazioni civiche e di pazienti di tutela dei diritti.

  1. Prevedere l'applicazione di una sanzione amministrativa nei confronti dei Direttori Generali delle ASL che non applicano le disposizioni di cui all'articolo 6 della Legge 9 marzo 2006, n.80 e del Decreto Ministeriale 2 agosto 2007 e che quindi convocano indebitamente a visita soggetti portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti che abbiano ottenuto il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento o di comunicazione e nei confronti dei quali siano state disposte, in data anteriore alla vigenza del Decreto, revisioni dirette a verificare la permanenza dei requisiti sanitari.

Il potere sanzionatorio potrebbe essere assegnato all'INPS, il quale, nello svolgimento della relativa attività di controllo e verifica, riconosce e promuove la partecipazione delle Organizzazioni civiche e di pazienti di tutela dei diritti.

3. Prevedere l'applicazione di una sanzione amministrativa nei confronti dei Direttori Generali delle ASL che non applicano quanto previsto dalla Nota del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - Dipartimento prevenzione e Comunicazione - Direzione Generale Prevenzione Sanitaria -Ufficio VII dell'Ex Ministero della Salute, 30 maggio 2008 "Applicazione del Decreto Interministeriale 2 agosto 2007 "Individuazione delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante ". In particolare la Nota Ministeriale, al fine di garantire l'applicazione delle disposizioni in oggetto, sollecita espressamente, gli Assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Province Autonome e i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie a collaborare con l'INPS, trasmettendo a quest'ultimo i fascicoli sanitari dei soggetti di cui Decreto Interministeriale 2 agosto 2007.

La trasmissione dei fascicoli sanitari all'INPS da parte delle ASL è la condizione indispensabile per garantire l'applicazione del D.M. 2 agosto 2007.

Il potere sanzionatorio potrebbe essere assegnato all'INPS, il quale, nello svolgimento della relativa attività di controllo e verifica, riconosce e promuove la partecipazione delle Organizzazioni civiche e di pazienti di tutela dei diritti.

Reputiamo inoltre necessario che il Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione promuova all'interno delle ASL, e in particolare rispetto ai procedimenti di riconoscimento d'invalidità civile, l'implementazione e l'utilizzo del fascicolo sanitario elettronico, in modo tale da garantire la messa in rete con l'INPS e quindi la conseguente riduzione dei tempi dell'iter amministrativo e il risparmio di risorse economiche pubbliche.

Informazioni più dettagliate sull'argomento, rispetto alle criticità e alle proposte, sono disponibili all'interno della Nota in allegato.

Confidando nell'accoglimento delle nostre proposte, rimaniamo in attesa di un Suo formale riscontro.

Distinti Saluti
Teresa Petrangolini


 

Redazione Online

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