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Editoriali

È questo il titolo che abbiamo deciso di dare alla giornata dedicata al Trentennale del Tribunale per i diritti del malato in programma il prossimo 18 novembre, e a cui dedicheremo la newsletter di questa settimana e della prossima. Le celebrazioni del trentennale si concluderanno il  mese successivo, con un evento con cui quest'anno, per la prima volta nella nostra storia, ci misureremo: una settimana dedicata alla raccolta fondi, realizzata grazie al Segretariato sociale della RAI e che coinvolgerà l'intero palinsesto radio e tv nella settimana che va dal 6 al 12 dicembre prossimo.
Il 18 novembre è per noi un traguardo importante.

Non è semplicemente una Giornata celebrativa; come testimonia la nostra storia, più che parlare di noi stessi, ci piace che siano le cose che facciamo a illustrare la nostra organizzazione, le persone che la compongono, l'attivismo e l'impegno di migliaia di cittadini che ci ha permesso di arrivare fino a qui e che rappresenta la base su cui vogliamo progettare il nostro futuro.

 

Come potrete vedere dal programma e dalle notizie di questa edizione speciale, la Giornata si aprirà con uno spazio dedicato ai trent'anni di attività. Lo faremo attraverso due testimonianze molto importanti. La prima sarà quella di di Teresa Petrangolini, non solo per il ruolo di segretario generale di Cittadinanzattiva, ma proprio per la sua storia personale, che ha quasi completamente coinciso, sin dalla fondazione, con la storia del TDM, da attività pioneristica e in alcuni casi fastidiosa e invisa, a organizzazione di riferimento per i cittadini e gli operatori del settore e ancora molto fastidiosa, almeno per qualcuno. La sua testimonianza sarà poi seguita da quella di Elio Guzzanti, Ministro della Sanità begli anni '90.

 

Il programma dei lavori, davvero intenso, prevede poi la “classica” presentazione del Rapporto Pit Salute, quest'anno alla sua 13° edizione, una edizione speciale dedicata a cinque dei 14 diritti sanciti dalla Carta Europea dei diritti del malato, che hanno fatto da cornice alle attività del 2010: accesso, informazione, sicurezza, tempo e diritto a non soffrire, a cui si aggiunge un tributo ad una battaglia che conduciamo sin dal 1980, e che in questi anni ha  raggiunto nuovi significati, cioè l' umanizzazione.

 

Il Rapporto rappresenterà un momento importante di discussione sulle principali criticità del Servizio Sanitario Nazionale, su cui cercheremo di ragionare con  importanti esponenti del mondo dell'attivismo civico, delle istituzioni, degli organismi di rappresentanza delle professioni e non solo.

 

La mattinata sarà chiusa dalla consegna del Premio alle buone pratiche per la umanizzazione delle cure Andrea Alesini, un riconoscimento a chi si impegna per una sanità di eccellenza e vicina alle reali esigenze dei cittadini. Il Premio è reso possibile grazie alla creazione di una banca dati apposita, di cui fanno parte centinaia di progetti di buone pratiche.

 

Anche il pomeriggio presenta due appuntamenti importanti, che “scorreranno” in parallelo: due workshop dedicati a dei temi molto delicati. Il primo, “Più trasparenza, meno rischi”, dedicato alla sicurezza nella pratica medica e alla trasparenza ed accessibilità della  cartella clinica; il secondo, “Per un consenso davvero informato” che, partendo da uno studio delle cartelle cliniche, cercherà di illustrare come l'informazione completa e  qualificata rappresenti un elemento prezioso per la scelta consapevole del paziente e, parimenti, un modo per curare le relazioni, e facilitare un migliore rapporto tra cittadino e professionista della sanità.

 

Questi due appuntamenti, più tecnici, ci forniranno importanti indicazioni su strade percorribili e soluzioni possibili e condivise, nell'interesse della tutela dei diritti dei cittadini.

 

La newsletter è infine completata dalle prime due testimonianze di esponenti “storici” delle nostre realtà locali, cioè Hedda Forlivesi di Lugo di Romagna e Maria Grazia Fichicelli di Oristano, a cui seguiranno molte altre nelle prossime settimane, e da un servizio/inchiesta realizzato da RaiTre con la collaborazione di attivisti del Tdm, un esempio fulvido di quanto, purtroppo, ci sia ancora bisogno del nostro intervento. Contemporaneamente, quanto conti una presenza capillare sul territorio dei nostri attivisti perché la sanità cambi e diventi davvero a misura d'uomo.

 

Redazione Online

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