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Circa il 33% in meno di prestazioni sanitarie erogate in regime intramoenia nel 2020 rispetto al 2019 e circa il 26% in meno nel canale istituzionale. È questa la riduzione in percentuale dei volumi di prestazioni erogate, certificata dal Report ALPI presentato durante un evento pubblico lo scorso 25 marzo dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS). Nello specifico nel 2019 le prestazioni erogate in libera professione intramoenia erano 4.765.345 e nel 2020 sono state 3.204.061, mentre nel canale istituzionale sono state 58.992.277 nel 2019 e 43.398.623 nel 2020.

I dati confermano, una volta di più, la necessità di recuperare quanto è stato sospeso a causa del covid e la necessità per i cittadini di tornare alle cure ordinarie. "In particolare occorre accelerare da parte delle regioni l’approvazione dei Piani straordinari per il recupero delle prestazioni sospese a causa del covid, vigilare e rendere trasparenti i dati sull’andamento dei recuperi, sui modelli organizzativi adottati dalle regioni per garantire il ripristino delle prestazioni, sulle tempistiche previste e sull’utilizzo dei fondi stanziati”, dichiara Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva, intervenuta alla presentazione del Report, frutto delle rilevazioni effettuate secondo le “Linee Guida per il monitoraggio ex ante delle prestazioni prenotate in ALPI” predisposte da AGENAS in collaborazione con il Ministero della Salute, Cittadinanzattiva, Istituto Superiore di Sanità ed esperti delle Regioni e Province Autonome in materia di liste di attesa e ALPI.

Il Report AGENAS

Leggi il comunicato stampa

Claudia Ciriello

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