Il Servizio Sanitario Nazionale ha retto alla pandemia da Covid-19 ma, adesso che l’emergenza pare sotto controllo, le analisi effettuate da associazioni e istituzioni restituiscono l’immagine di un sistema in pesante affanno, con l’aumento vertiginoso dei tempi di attesa sia per le prestazioni ordinarie che per quelle legate alle esigenze dei malati cronici e della medicina d’urgenza: fino a 720 giorni per una mammografia (fonte Cittadinanzattiva 2022). Rilevato anche l’aumento della mortalità di alcune patologie, come per il tumore del colon retto (+12% nel 2020, Università di Bologna), in un contesto europeo che vede l’Italia agli ultimi posti per qualità della vita dei pazienti con una o più patologie e all’ottavo posto per bisogni insoddisfatti di visite mediche (EUROSTAT 2019). Secondo le rilevazioni OCSE, è in Italia il tasso più alto di pazienti con demenza senile, dato anch’esso in aumento (per il 2050, una persona su 25 sarà affetta da demenza).
In questo contesto si colloca il documento “Salute di Comunità - Dal bisogno alla soluzione - Analisi civica per la definizione degli standard qualitativi, organizzativi, tecnologici e di investimento”, realizzato da Cittadinanzattiva - con la collaborazione di Fnomceo, Fnopi, Federfarma e Fimmg e il contributo non condizionato di Farmindustria – e presentato presso il Ministero della Salute.
Al centro della riflessione vi è il recente DM 71 e la riorganizzazione dei servizi sanitari nei territori, declinata secondo alcuni temi chiave: accesso e prossimità delle cure, aggiornamento e potenziamento del sistema della prevenzione, ridefinizione del rapporto fra ospedale e territorio, implementazione delle nuove tecnologie e digitalizzazione dei sistemi per semplificare l’accesso alle cure e programmare servizi efficaci.
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