In seguito alla vicenda dell’arresto del boss mafioso Messina Denaro, malato di tumore, si torna ad affrontare la questione, irrisolta, della salute in carcere e della compatibilità della detenzione con la malattia. Stefano Anastasia, Garante dei diritti dei detenuti per la regione Lazio, in un’intervista rilasciata a Redattore Sociale pone al centro proprio la questione dei diritti dei detenuti, tra cui quello alla salute. A partire dal 2008, l'assistenza sanitaria in ambito penitenziario è passata sotto la competenza del Servizio sanitario nazionale con le conseguenti fortune e sventure: tra queste ultime, la scarsezza delle risorse, la difformità dei trattamenti, la mancanza della garanzia e della continuità delle cure.
Il principio generale, però, è che l'assistenza sanitaria in carcere sia equivalente a quella esterna; un principio sacrosanto, che bisogna perseguire. Continua a leggere l’intervista