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Una serie di recenti provvedimenti da parte del Governo sembra andare verso una stretta per il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali. In particolare, il Viminale ha chiesto ai sindaci di non trascrivere più i certificati di nascita dei figli nati all’estero con la gestazione per altri (la GPA, gravidanza portata avanti da una persona esterna alla coppia). Questa richiesta a Milano è stata estesa anche alle coppie di donne che ricorrono alla fecondazione assistita all’estero.
In Italia non esiste una legge sul riconoscimento del legame di parentela tra figli e genitore non biologico, e questo comporta una serie di ostacoli che vanno dalle trascrizioni nei registri di stato civile alle diciture sui documenti.

Inoltre, la Commissione del Senato per le politiche europee, ha espresso parere contrario alla proposta di regolamento europeo che punta a uniformare le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli stati dell’Unione. Tante famiglie non tradizionali continuano quindi a vivere praticamente senza diritti, nonostante nel 2021 una sentenza della Corte Costituzionale abbia definito “non più tollerabile il vuoto di tutela” per i nati da procreazione assistita praticata all’estero da coppie dello stesso sesso. Leggi di più

 

Valentina Ceccarelli

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