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Poca attività all’aria aperta e tante ore davanti al pc o a uno smartphone. Snack salati, dolciumi e pochissime verdura e frutta: il 24,6% dei bambini sardi ha problemi di sovrappeso, obesità e obesità gravi. Un quadro che dopo la pandemia è addirittura peggiorato. A Oristano da due anni viene proposto il progetto “Una palestra a cielo aperto” per promuovere la pratica sportiva già dalla scuola dell’infanzia e alla primaria; a breve partirà il progetto di inclusione sociale “A scuola, la palestra della salute”. Un’iniziativa che intende diffondere un corretto stile di vita per evitare possibili patologie che potrebbero compromettere l’equilibrio tra corpo e mente, saranno coinvolti oltre duemila studenti.

Gli interventi si rivolgono a giovani e adolescenti di età scolare obbligatoria, in particolare a quelli in condizioni di difficoltà, che vivono un disagio psicologico ed evolutivo (relazioni familiari problematiche, eventi di vita stressanti, disturbi alimentari, devianza e coinvolgimento in gruppi a rischio); isolamento sociale (scarsa capacità di adattamento, presenza di problemi psicologici e comportamentali, ritirati sociali, vittime di bullismo o cyberbullismo); abbandono scolastico; abuso o dipendenza da alcool, droghe, gioco; problemi con la giustizia (comportamenti antisociali, delinquenziali, coinvolgimento in risse o detenzione illegale di stupefacenti). Le attività saranno curate da docenti esperti e specialisti. Comune e scuole di Oristano in collaborazione con le associazioni lavoreranno per rafforzare le azioni educative sui corretti stili di vita, per limitare o eliminare le azioni di bullismo e potenziare i comportamenti inclusivi. Le lezioni didattiche saranno integrate con laboratori sui corretti stili di vita, attività motorie-sportive e lezioni sulla corretta alimentazione. Dopo il consulto del medico e in particolare dal nutrizionista, verranno organizzati assaggi di alimenti tipici della dieta mediterranea per consentire agli studenti di assaporare i cibi senza o con una limitata lavorazione industriale, evitando il frequente consumo di alimenti e bevande ad alto contenuto di zuccheri, grassi e conservanti, e tutti quei prodotti considerati dall’Organizzazione mondiale della sanità non salutari se consumati in eccesso rispetto al fabbisogno giornaliero.

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Fabio Cruccu

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